di Francesco Coppola , Gilda degli insegnanti di Venezia, 6.7.2020.
Con le nuove tabelle viene di fatto eliminata la valutazione dell’attività concertistica dei musicisti. Un colpo di spugna per cui d’ora in poi i concerti, i corsi di aggiornamento all’estero, le incisioni discografiche, le critiche dei giornali specializzati d’ora in poi equivalgono di fatto a zero.
Ma non eravamo conosciuti in tutto il mondo per la nostra genialità musicale?
Nella Tabella dei titoli valutabili per le graduatorie provinciali dell’imminente Ordinanza del Ministero, il valore dei titoli artisti sarà praticamente annullato, ridotto nel migliore dei casi a circa il 10-15% rispetto a tutte le precedenti disposizioni.
Per insegnare a suonare, d’ora in poi, il saper suonare conterà poco o nulla. Siamo frastornati di fronte a quanto fino a poco tempo fa nessuno avrebbe potuto lontanamente immaginare.
Un vigliacco colpo basso, del tutto inatteso. Ma attenzione: le vittime non sono i soli musicisti, è l’intera cultura italiana che ha subito un’aggressione.
Raffrontando I criteri di valutazione della vecchia tabella b allegato 3 del dm 374 del 24/04/2017 con la bozza della nuova tabella di valutazione A/4 si evince che un plurititolato musicista può vantare al massimo della sua carriera ben 8 punti artistici a differenza dei vecchi 66.
Ciò crea già una disparità di trattamento con chi, già inserito in graduatoria di istituto, ha avuto il riconoscimento dei vecchi titoli artistici.
La nuova tabella valutativa lascia allibiti soprattutto al punto B.18 che considera il diploma conseguito presso l’Accademia di Santa Cecilia come un titolo artistico piuttosto che culturale come previsto nel vecchio dm. Come se non bastasse tutto ciò sono di fatto completamente cancellate le valutazioni per l’attività concertistica in musica da camera, la direzione di gruppi musicali, la pubblicazione di lavori in ambito musicale, i corsi di perfezionamento nonché qualsiasi altra attività musicale varia.
In merito a queste scelte ci chiediamo con chi il ministro e lo staff dirigenziale abbia condiviso tali scelte. Si facciano i nomi di chi ha voluto questo scempio e si manifestino le motivazioni che hanno condotto a tale scelta.