Una scuola pubblica impopolare

di Flavia Zarba, Huffington Post, 18.10.2022.

Il preside del liceo scientifico Majorana di Latina vieta l’uso degli smartphone in classe per “recuperare l’aspetto della socializzazione e il rispetto dell’altro” e scatta la polemica tra i genitori. Non siamo più in grado di comprendere il ruolo educativo della scuola? 

Gilda Venezia

“Siamo consapevoli di essere, con alta probabilità, impopolari” – così ha esordito il preside nel liceo scientifico Majorana di Latina, ieri, dopo aver stabilito, con una circolare, che gli smartphone al mattino devono essere posti dagli studenti all’interno di una scatola e recuperati soltanto all’uscita. Ora mi chiedo “Impopolari?!” Ha detto impopolari? Perché con cosa coincide oggi la popolarità con l’analfabetismo e la lobotomia di massa?

È proprio questa la cosa che più mi stupisce di questa vicenda, che probabilmente finirà addirittura sulla scrivania di qualche giudice, in qualche aula di Tribunale visto che è persino dovuta intervenire la polizia.

Una scelta, quella del dirigente scolastico, compiuta alla luce delle segnalazioni di “reiterati casi di cyberbullismo”, che, anziché essere acclamata dai genitori e condivisa dalla generalità degli studenti è definita dai più come  “impopolare” a tal punto da essere attaccata verbalmente dai genitori di una delle allieve che si era rifiutata di ottemperare alla circolare.

Come se, in una società in cui i giovani hanno lo smartphone costantemente in tasca o tra le mani e sono affetti da quella che taluno ha definito come “la sindrome da sguardo basso” non si potesse sopravvivere per 5 ore senza.

Come se il cellulare fosse diventato un respiratore per i nostri ragazzi che non sono in grado di stare seduti, concentrati, con lo sguardo al proprio insegnante o al proprio quaderno e/o libro. Questa è una cruda verità. “Siamo convinti che la scuola debba recuperare l’aspetto della socializzazione e il rispetto dell’altro”. Ha poi commentato il dirigente scolastico, giustificando il suo atto “anticonformista”.

Un gesto che, anziché essere accolto come esempio per ridare un po’ di dignità alla scuola ed ai suoi docenti esortando a un modus operandi che privilegi il dialogo allo schermo e la comunicazione vera a quella virtuale, è stato criticato proprio da alcuni genitori.

Apprendo da notizie come queste (che con buone probabilità sarà solo uno dei mille episodi che ogni giorno accade nelle nostre scuole) che i nostri figli stanno perdendo tutti i punti di riferimento reali. Neanche i genitori sono in grado di mettersi da parte e chinare la testa dinnanzi a quella che, un tempo, aveva il compito di educare? Non siamo più in grado di comprendere il ruolo educativo della scuola?

Un compito che, pare essere messo in discussione giorno dopo giorno, consentendo alle nuove generazioni di trincerarsi, ahimè, sempre di più, in un mondo fatto di apparenze.

 

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Una scuola pubblica impopolare ultima modifica: 2022-10-18T17:07:11+02:00 da
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