di Alessandra Ricciardi, ItaliaOggi 13.12.2016
– Segnale di discontinuità rispetto alla riforma della scuola
Se segnale di discontinuità doveva essere, alla fine così è stato. Nuovo ministro dell’istruzione, università e ricerca è Valeria Fedeli, senatrice pd, vicepresidente vicario di Palazzo Madama, ex sindacalista della Cgil. La Fedeli si definisce «una sindacalista pragmatica, femminista, riformista, di sinistra».
Sul tavolo di viale Trastevere, la Fedeli troverà dossier scottanti, che discendono tutti dalla Buona scuola: la mobilità dei docenti emigrati, il nuovo reclutamento, la situazione dei precari e delle relative graduatorie. E poi la chiamata diretta dei docenti e il bonus al merito assegnato direttamente dal dirigente scolastico.
Su tutti questi temi, la Giannini, nelle ultime settimane, aveva aperto dei tavoli di confronto con i sindacati, ora toccherà alla Fedeli portarli avanti.
Se l’obiettivo è ricucire con la scuola, creare un clima più sereno in questi mesi che ancora vedranno in piedi la legislatura prima del nuovo voto, quei tavoli dovranno portare a un risultato. Se cancellare la legge 107 non è possibile, servirebbe una nuova legge, è però possibile disinnescarla riportando nelle competenze della contrattazione alcuni temi che la riforma attribuiva al potere decisionale del datore di lavoro: in primis appunto chiamata diretta e bonus al merito. Una seconda partita si giocherà con le nomine dei sottosegretari, in questo caso la poltrona più delicata è quella di Davide Faraone, ma la linea è stata ormai decisa.
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Una sindacalista all’Istruzione ultima modifica: 2016-12-13T08:27:45+01:00 da