di Claudio Tucci, Il Sole 24 Ore, 17.5.2018
Le proposte
La bozza di contratto di governo messa nero su bianco da M5S-Lega dedica un capitolo intero alla scuola. E leggendo con attenzione non mancano le dichiarazioni di intenti (per ora, però, con toni più da campagna elettorale che da vera e propria compagine di governo). Nel documento, si richiama la necessità valorizzare la formazione dei professori (ma non si spiega come); e, sull’alternanza scuola-lavoro, si apre una riflessione sull’opportunità di migliorare i corsi “on the job”, rendendoli davvero di qualità. La chiamata diretta, uno dei capisaldi della legge 107, viene definita un strumento «tanto inutile, quanto dannoso». Si apre quindi la via a un suo superamento.
Un passaggio, a parte, viene riservato anche sul raccordo con il mondo del lavoro: qui, si ribadisce la linea di far decollare la formazione superiore di tipo professionale, visti, probabilmente, gli esiti positivi in termini di inserimento occupazione dei giovani.
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