“Vietato bocciare per il 7 in condotta”. In arrivo la proposta di legge

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di Valentina Santarpia,  Il Corriere della Sera  28.1.2016 

– Pronta a depositare la proposta di legge l’on. Milena Santerini, professoressa di Pedagogia all’università Cattolica di Milano: «Così contrastiamo la dispersione e puntiamo sulla rieducazione dei ragazzi attraverso l’educazione alla cittadinanza»

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Era l’incubo di chi partecipava agli scioperi e alle occupazioni, di chi rispondeva al professore in maniera irruente, di chi attaccava briga con i compagni e finiva davanti al preside: il 7 in condotta, che al primo quadrimestre suonava come un monito, ma al secondo poteva trasformarsi in una sonora bocciatura. Tutto questo potrebbe diventare un pallido ricordo vintage: è in arrivo una proposta di legge dell’on. Milena Santerini, di Democrazia solidale, per abolire la bocciatura in condotta. «Nessun buonismo – ci tiene a chiarire la professoressa di Pedagogia alla facoltà di Scienze della formazione dell’università Cattolica di Milano – bisogna solo adeguare la normativa ai tempi: la legge 107 parla di valutazione degli studenti, e noi permettiamo ancora che un ragazzo o una ragazza vengano bocciati non per problemi nell’andamento dell’apprendimento, ma per insufficienza nel comportamento. Non ha senso».

10 mila a rischio ogni anno
E in effetti, anche se il bocciato per condotta sembra una roba d’altri tempi, in realtà ci sono ancora oltre 12 mila studenti, lo 0,5%, che ogni anno (dati Miur 2012) vengono bocciati proprio per un voto «cattivo» in condotta nelle scuole secondarie di secondo grado. Basti pensare ai 20 studenti del Varalli di Milano che l’anno scorso hanno occupato, oppure ai tre ragazzi dell’Itis Volterra di Ancona, bocciati con 5 in condotta per aver simulato una rapina con pistole e passamontagna. Tanto più che quasi la metà degli studenti, 5528, vengono bocciati nel I anno, cioè l’anno più «pericoloso» per la dispersione scolastica: «È lecito presupporre che buona parte di questi studenti bocciati per condotta lasceranno la scuola», spiega Santerini, «quindi evitare queste bocciature significherebbe ridurre la dispersione, far abbassare quel 15% di Neet, che rinunciano agli studi e al lavoro: la differenza tra chi si iscrive al primo anno di liceo e chi arriva al diploma arriva al 25-27% in alcune regioni, è imbarazzante». Non è solo un problema di scoraggiamento, naturalmente: «Nella giustizia penale il nostro sistema punta sempre più alla rieducazione del detenuto, e invece con gli studenti abbiamo un sistema che stronca senza pietà: per i ragazzi che manifestano problemi di comportamento, bisogna pensare a forme di riparazione, come lavori socialmente utili, lezioni di educazione alla cittadinanza, più che di educazione civica. Dobbiamo lavorare sul saper essere, non solo sul sapere: non serve a niente imparare a memoria la Costituzione se non si sa come comportarsi».

Dal sette al cinque
Ma come si viene bocciati per condotta negligente? Nel nuovo regolamento emanato nel 2009, a determinare la bocciatura non è più il famigerato sette, ma il 5, che viene assegnato nei casi gravi per cui è stata decisa la sospensione per più di 15 giorni, sanzione che non può essere decisa solo da un professore, ma dall’intero consiglio di istituto collegialmente. Una sanzione dura, che può arrivare solo dopo una «valutazione espressa in sede di scrutinio intermedio o finale» e che non può «riferirsi a un singolo episodio, ma deve scaturire da un giudizio complessivo di maturazione e crescita civile e culturale dello studente in ordine all’intero anno scolastico», si legge nel decreto. Il 7 in condotta invece permette la promozione, pur «bollando» uno studente che ha dimostrato comportamenti poco corretti nei confronti dei professori, dei compagni e del personale della scuola, o che è stato spesso assente e non ha effettuato i compiti assegnati in maniera puntuale e costante.

I tribunali già cancellano le bocciature

La proposta Santerini, che sembra destinata a far discutere, dovrebbe andare di pari passo con le leggi delega sulla 107, in modo da appaiare all’abolizione delle bocciature per condotta una nuova valutazione delle competenze sociali e civiche. Sulla scia di quanto sostiene da anni l’Ocse, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo, che ritiene che le bocciature vadano ridotte perché non educative per gli studenti. La legge non farebbe che recepire anche una tendenza sempre più diffusa: quella dei tribunali amministrativi di cancellare le bocciature per condotta, come è successo ad esempio nel 2007 quando il Tar di Milano ha respinto per ben due volte la decisione del Consiglio dei docenti di una scuola di Milano, l’istituto Franceschi—Quasimodo, di non ammettere alla classe seconda delle superiori un ragazzino colpevole di aver mostrato «un comportamento gravemente scorretto e un atteggiamento provocatorio e arrogante». Motivo? Il comportamento, anche se accompagnato da 4 insufficienze, non basta per far ripetere l’anno. Stesse conclusioni del Tar del Lazio, che nell’aprile del 2014 ha salvato un ragazzo dalla bocciatura in II media per aver apostrofato un compagno di classe durante l’intervallo tra le lezioni. La sentenza: «Il voto di condotta deve essere usato con parsimonia».

“Vietato bocciare per il 7 in condotta”. In arrivo la proposta di legge ultima modifica: 2016-01-29T05:37:36+01:00 da
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