Vigliacchi e fannulloni: gli insegnanti sotto attacco della stampa e dei social

Gilda Venezia

dalla Gilda degli Insegnanti della Provincia di Venezia, 31.8.2020.

L’arrogante ignoranza al potere.

Gilda Venezia

Alcune testate nazionali si sono scatenate nei giorni scorsi contro i docenti rei di esprimere preoccupazione sulla riapertura delle scuole soprattutto in quanto soggetti a rischio e considerabili “fragili”a causa dell’età e della presenza di diffuse patologie spesso ad essa collegate. Alcuni commenti sui social sono stati caratterizzati da acrimonia, rancore e considerazioni offensive. Il tutto perché ci si è accorti che tanti docenti hanno espresso il fondato timore che l’Amministrazione, cioè il loro datore di lavoro, li consideri solo come strumento per garantire la promessa apertura delle scuole senza che siano garantite loro le condizioni di sicurezza necessarie in qualsiasi posto di lavoro nell’era del COVID 19.

Pochi conoscono come funziona la scuola

Tutti parlano di banchi e distanziamenti, di entrate differenziate, di flessibilità degli orari, di trasporti sempre prendendo in considerazione la condizione degli allievi e i bisogni delle famiglie. Dimenticando che esistono circa un milione di lavoratori della scuola che devono entrare tutti i giorni negli istituti scolastici e che devono frequentare in presenza una media di circa 90 allievi quotidianamente arrivando al posto di lavoro con i mezzi pubblici. Appare inoltre evidente che i “giovani” stiano diventando sempre di più veicolo anche asintomatico di contagio del virus.

Gli insegnanti sono più esposti a rischio contagio di altri lavoratori

Si tratta di una condizione lavorativa meno tutelata di altre categorie che, lavorando in uffici, fabbriche, ecc. hanno una minore esposizione continuativa al “pubblico” o, se l’hanno, sono sottoposti a protocolli di sicurezza molto stringenti. Il problema diventa enorme se si considera che il 58% dei docenti tra elementari e superiori, ha più di 50 anni e più di 170 mila hanno un’età superiore ai 60 anni.

Grandi saranno quindi i problemi relativi ai docenti che potranno chiedere l’esonero dalla presenza in classe a causa dell’età e di patologie che in caso di COVID possono diventare oggettivamente pericolose e invalidanti. Di questo pochi parlano sapendo che è un problema di difficile soluzione con particolare riferimento alla scuola dell’infanzia e primaria dove è fondamentale, soprattutto a livello sociale ed economico, garantire la presenza giornaliera degli allievi in classe.

Lockdown e memoria corta

Alcuni “geni” continuano a dichiarare che tutto sommato i docenti non hanno fatto nulla durante il lock down, che hanno rubato lo stipendio e che devono smetterla di avere tre mesi di vacanza, di fare solo 18 ore, ecc. Una congerie di luoghi comuni offensivi che cercano di scaricare sugli insegnanti la responsabilità di riforme e scelte politiche fallimentari fatte negli ultimi trent’anni nella scuola italiana. Naturalmente si scordano che la DAD e la varie forme di insegnamento a distanza sono state attivate dai docenti che hanno salvato la scuola italiana dal disastro della chiusura senza alternative.

Insegnanti lavoratori fragili

Alcuni funzionari del Ministero sembra cerchino di approfittare della situazione di confusione per modificare lo status dei docenti, per reinterpretare i contratti e i diritti dei lavoratori, per far scomparire il concetto di “lavoratore fragile” dalle varie circolari, note e ordinanze che si susseguono con sconcertante continuità e con evidenti contraddizioni negli ultimi mesi. Demandando poi la responsabilità delle scelte operative all’Autonomia Scolastica e, di fatto, alla dirigenza scolastica. Sono persone che mai hanno insegnato nella loro vita e che pretendono di insegnare ad insegnare dopo aver sentito “esperti e pedagogisti” che da sempre si sono tenuti ben lontani dall’insegnamento attivo in una qualsiasi scuola.

E’ fondamentale e legittimo affrontare il problema dei docenti e del personale “fragile” e che deve essere oggetto di maggiore monitoraggio. La Gilda degli Insegnanti da tempo ha proposto che sia data la possibilità ai docenti ultrasessantenni di avvalersi di un part time volontario nella prospettiva del pensionamento, part time che libererebbe una esperienza di lavoro che sarebbe necessaria per funzioni previste nella scuola (tutor, formazione, figure strumentali, commissario per i concorsi, ecc.) e che consentirebbe un turn over “accompagnato” a favore dei docenti più giovani e con poca esperienza.

Troppi luoghi comuni: non si può sempre tacere

Ma tutto questo costa e quindi non se ne può parlare… Intanto continuano a sproloquiare i soliti idioti dei luoghi comuni e della frustrazione social. Non ti curar di loro ma guarda e passa….? Crediamo che non si possa sempre tacere. Faremo solo un favore a coloro che fingono di essere ignavi, ma invece stanno demansionando la funzione del docente a semplice badante, baby sitter, facilitatore, informatore, ecc.

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Vigliacchi e fannulloni: gli insegnanti sotto attacco della stampa e dei social ultima modifica: 2020-08-31T05:19:50+02:00 da

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