Voto di comportamento: quale valutazione?

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Voto di comportamento: lo schema di disegno di legge approvato dal Consiglio di Ministri, su proposta del ministro dell’istruzione e del merito Giuseppe Valditara, prevede, come è ormai noto, due interventi riformatori, il primo riferito alla filiera formativa tecnologico-professionale, e il secondo alla valutazione del comportamento delle studentesse e degli studenti.

Si tratta, è bene evidenziarlo, di un disegno di legge, peraltro tuttora in bozza, che dovrà essere presentato in Parlamento per seguire la normale procedura di approvazione. Non rivestendo motivi di urgenza e di straordinarietà, come invece è previsto per i decreti-legge, non potrà avere un iter legislativo breve.

Peraltro, poiché nei prossimi mesi il principale impegno dei lavori parlamentari sarà costituito dalla legge di bilancio e dalla conversione di decreti-legge pendenti, il nuovo disegno di legge, comprensivo anche della riforma della valutazione del comportamento, non potrà essere approvato in tempi brevi.

Se, come è prevedibile, il disegno-legge sarà approvato nei primi mesi del 2024, difficilmente potrà essere applicato già nel corso di questo anno scolastico. Probabilmente si dovrà attendere il 2024-25, a meno che il disegno di legge riceva una corsia preferenziale in Parlamento.

Dando per scontato che i fronti opposti del panorama politico sono d’accordo a destra con il ministro Valditara ma sono contrari a sinistra, abbiamo chiesto un parere alla responsabile scuola di Azione, Maria Pia Bucchioni.

“Dare risalto al comportamento – preferisco non chiamarlo condotta – degli alunni, prevedendone una rigorosa valutazione – ha dichiarato – è ormai divenuta un’esigenza, anche alla luce dei sempre più frequenti, inquietanti episodi di violenza, bullismo, vandalismo, ecc. Rimane, però, fondamentale che la valutazione dei minori conservi il potenziale formativo che le è proprio e che non può non accompagnare le indicazioni sanzionatorie”.

“Per valutare il comportamento di una ragazza o di un ragazzo che ha trasgredito alle regole stabilite dalla scuola, è necessario innanzi tutto scrivere molto bene quelle regole, declinandole in descrittori osservabili e misurabili, informare alunne e alunni e riflettere insieme a loro sui doveri di cittadinanza e sui valori che sostengono la convivenza civile.  Concordo sulla necessità di sanzionare le trasgressioni, ma, nella scuola, i comportamenti problematici devono anche essere letti come segnali di disadattamento che esigono interventi educativi e/o rieducativi”.

“Altrettanto imprescindibile – ha aggiunto la responsabile scuola di Azione – è l’esigenza che la valutazione del comportamento sia il più possibile oggettiva, basata su indicatori chiari e condivisi dal corpo docente, così come condivisi devono essere i voti finali, che, se negativi, devono essere preceduti da documentazioni robuste, descrittive dei comportamenti degli alunni, ma anche degli interventi educativi messi in atto dalla scuola prima di arrivare alla sanzione. Altrimenti, prevedo il moltiplicarsi dei ricorsi ai TAR. Spero che i decreti attuativi del provvedimento varato tengano conto delle tante variabili che ne determineranno l’efficacia”.

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Voto di comportamento: quale valutazione? ultima modifica: 2023-09-27T04:15:09+02:00 da
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