di Vittorio Spinelli, PensioniOggi, 24.2.2020
– I chiarimenti in un documento dell’Istituto di Previdenza. Possibile anche la concessione di un ulteriore giorno previo accordo con la madre.
Cresce di due giorni il congedo obbligatorio per i lavoratori padri dipendenti. Lo comunica l’Inps nel messaggio numero 679 del 21 Febbraio 2020 in cui l’istituto illustra le novità in vigore da quest’anno recate dall’articolo 1, comma 342 della legge 27 dicembre 2019, n. 160 (legge di bilancio per il 2020). Con riferimento alle nascite o affidamenti/adozioni avvenute nel 2020 i padri potranno assentarsi dal posto di lavoro per un totale di sette giorni (anche non in modo continuativo) entro i cinque mesi dalla nascita o dell’adozione di un figlio contro i precedenti cinque giorni. La novità è solo l’ultimo tassello di una serie di misure per irrobustire i sostegni alla genitorialità che hanno visto la luce negli ultimi anni.
Il congedo obbligatorio di maternità, come noto, era tradizionalmente una misura prevista in favore delle sole lavoratrici in occasione della nascita o dell’adozione di un figlio. Solo in caso di morte, assenza della madre o affidamento esclusivo del bimbo al padre il congedo poteva essere concesso al padre lavoratore ai sensi dell’articolo 28 del Dlgs 151/2001. Successivamente il legislatore ne ha disposto l’estensione in via sperimentale anche ai padri lavoratori per gli anni 2013, 2014 e 2015 con l’articolo 4, comma 24, lettera a), della legge 28 giugno 2012, n. 92, e per l’anno 2016, dall’articolo 1, comma 205, della legge 28 dicembre 2015, n. 208 riconoscendo un congedo obbligatorio di due giorni da fruire entro i primi cinque mesi di vita o dall’ingresso in famiglia in caso di adozione. La caratteristica di questo congedo è che può essere fruito in aggiunta a quello riconosciuto alla madre ed anche per periodi temporali coincidenti a quelli attributi alla madre. Il legislatore ha prorogato la misura anche negli anni 2017, 2018 e 2019innalzando gradualmente il numero di giorni (quattro nel biennio 2017-2018; cinque nel 2019).
Le regole nel 2020
A seguito dell’entrata in vigore dell’articolo 1, comma 342, lettera a), della legge 27 dicembre 2019, n. 160 l’Inps comunica che la durata del congedo obbligatorio è aumentata, per l’anno 2020, a sette giorni da fruire, anche in via non continuativa, entro i cinque mesi di vita o dall’ingresso in famiglia o in Italia (in caso, rispettivamente, di adozione/affidamento nazionale o internazionale) del minore. Anche nel 2020, inoltre, il padre lavoratore dipendente potrà astenersi per un periodo ulteriore di un giorno previo accordo con la madre e in sua sostituzione in relazione al periodo di astensione obbligatoria spettante a quest’ultima. In totale, pertanto, i giorni di assenza del padre in relazione alla nascita del figlio saranno sette elevabili ad otto previo accordo con la madre.
Modalità
Per la fruizione del congedo obbligatorio valgono le regole già esposte nel Decreto del Ministero del Lavoro del 22 Dicembre 2012. In particolare per il periodo di astensione obbligatoria il padre lavoratore dipendente ha diritto a un’indennita’ giornaliera a carico dell’INPS, pari al 100 per cento della retribuzione e alla relativa copertura figurativa ai fini pensionistici alle medesime condizioni previste per le lavoratrici. Quanto alle modalità applicative l’Inps ricorda che l’indennità è di regola pagata dal datore di lavoro il quale poi potrà ottenere i conguagli in sede di pagamento dei contributi previdenziali. In particolare il padre deve comunicare in forma scritta al datore di lavoro i giorni in cui intende fruirne, con un anticipo non minore di quindici giorni, ove possibile in relazione all’evento nascita, sulla base della data presunta del parto. La forma scritta della comunicazione puo’ essere sostituita dall’utilizzo, ove presente, del sistema informativo aziendale per la richiesta e la gestione delle assenze. Il datore di lavoro comunicherà poi all’INPS le giornate di congedo fruite, attraverso i canali telematici messi a disposizione dall’Istituto medesimo.
Devono, invece, presentare istanza all’Inps quei lavoratori per i quali provvede l’Istituto al pagamento dell’indennità di maternità. Si tratta in particolare dei lavoratori agricoli (salvo quanto previsto nella circolare Inps n. 118 del 5 ottobre 2007), i lavoratori stagionali, i lavoratori addetti ai servizi domestici e familiari, i lavoratori disoccupati e sospesi dal lavoro che non usufruiscono del trattamento cassa integrazione guadagni nonché i lavoratori dello spettacolo saltuari o con contratto a termine.
L’Istituto ricorda, infine, che rimane fermo che, per le nascite e le adozioni/affidamenti avvenuti nell’anno solare 2019, i padri lavoratori dipendenti hanno diritto a cinque soli giorni di congedo obbligatorio, anche se queste giornate vengono fruite nei primi mesi dell’anno 2020.
Per ogni ulteriore approfondimento si rinvia alle istruzioni fornite con la circolare INPS 14 marzo 2013, n. 40.
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Nel 2020 sette giorni di Congedo Obbligatorio per i padri lavoratori dipendenti ultima modifica: 2020-02-25T05:42:36+01:00 da