di Luca Malgioglio, La nostra scuola, 6.8.2021.

L’obbligo vaccinale imposto di fatto agli insegnanti è l’ennesimo colpo di genio di chi vuole smantellare la scuola pubblica spezzando il più importante punto di resistenza rispetto a questo smantellamento, cioè la residua autorevolezza e credibilità della classe docente.

A che serve infatti introdurre l’obbligo del green pass per una categoria già di per sé iper-vaccinata?

Serve a tre scopi:

1. usare i pochi casi di insegnanti che non vogliono (o più probabilmente non possono) vaccinarsi – e che semmai, gettati in classi di trenta studenti, il cui numero, criminalmente, non è stato fatto scendere di una sola unità, sono gli unici a rischiare – per presentarci, con apposita campagna mediatica, come degli irresponsabili, indifferenti al bene comune, retrogradi, irragionevoli no vax ecc.;
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2. poi serve a far credere che la vaccinazione in massa degli insegnanti, in realtà già avvenuta, non sia stata una libera scelta degli insegnanti stessi, che nella stragrande maggioranza si sono vaccinati meritoriamente e responsabilmente tra i primissimi insieme al personale sanitario (ed è evidente che nessuno ci ringrazierà, così come ci si guarda bene dal riconoscerci pubblicamente lo sforzo enorme di aver mantenuto il contatto con gli studenti attraverso l’immonda ‘Dad’), ma l’effetto di un obbligo imposto da un governo ‘buono’ a una categoria colpevole (a prescindere, anche se non si sa di cosa) e recalcitrante;
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3. infine, serve a mascherare dietro una falsa questione la totale incapacità di questo governo di far ricominciare le scuole con un minimo di sicurezza in più rispetto allo scorso anno, nonostante ci siano stati tempi lunghissimi per organizzarsi. E non è da escludere che – con immensa spudoratezza – ci si prepari al tentativo di far ricadere sugli insegnanti ‘non vaccinati’ la responsabilità di eventuali future chiusure.