di Flavia Amabile, La Stampa 2.12.2018
Applausi dagli studenti di sicuro. Lo scorso anno 8 studenti su 10 – il 79% – avevano giudicato eccessiva la quantità di compiti ricevuta durante le vacanze di Natale, secondo i dati raccolti dal portale Skuola.net in un sondaggio. Ma a parte gli applausi o le proteste poco altro si può fare. Infatti, nonostante richieste e sapienti dibattiti, i professori sono protetti dall’autonomia scolastica , dunque liberi di insegnare come ritengono più opportuno. Lo scorso anno l’82% degli insegnanti non si è fatto alcuno scrupolo, ha assegnato tutti i compiti che riteneva opportuno assegnare,.
Anche quest’anno non farà eccezione ma il dibattito prosegue e si trasforma in scontro politico. Anna Ascani del Pd: «Non mettono un euro su edilizia scolastica, nuove competenze, orientamento, formazione degli insegnanti. Tagliano sull’alternanza scuola-lavoro. Ma in compenso fanno la circolare per diminuire i compiti per le vacanze. Questo governo vuole male alla scuola. Quindi al Paese tutto». Come sintetizza Stefano Pedica, sempre del Pd: «. Se la demagogia non risparmia neanche la scuola, siamo davvero alla frutta».
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Polemiche anche dal fronte sindacale. Marcello Pacifico, presidente nazionale dell’Anief: « Il Ministro farebbe bene a risolvere i problemi della scuola a partire dal precariato e dalla continuità didattica, dal rispetto per una professione che sembra non avere più il diritto di assegnare dei compiti per esercitare e valutare i suoi studenti, senza parlare della libertà di insegnamento che vede un’ingerenza dal forte sapore di propaganda politica che fatta da un dirigente scolastico, ex provveditore, suona pure amara».