Allarme insegnanti di sostegno. Rischio di ulteriori riduzioni

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di Va. Za. L’Arena, 23.8.2016

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– il comunicato della FISH del Veneto –

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LA SCUOLA IN VENETO: EVITARE CHE LA SITUAZIONE PEGGIORI

Alunni e studenti in Veneto sono già penalizzati è quindi necessario evitare che la situazione peggiori, non è facile, data la scarsità delle risorse disponibili, ma certo si potrebbe fare qualche cosa di più. La dichiarazione rilasciata nei giorni scorsi alla stampa dall’assessore Donazzan sulla gravità della situazione nelle scuole del Veneto e in quelle italiane suscita invece solo perplessità e per taluni aspetti anche contrarietà. L’appello dell’Assessore ai genitori: “protestate con il Governo e non con la Regione contro la riduzione del numero di docenti” è generico e propagandistico, non pone l’attenzione necessaria alle criticità della scuola ed è privo di proposte. La FISH privilegia un altro metodo: l’analisi attenta della situazione, l’approfondimento, il confronto, l’argomentazione delle critiche, le proposte. Le dichiarazioni dell’Assessore sono a nostro avviso ripetitive, un lamento che non affronta i problemi, quasi un disimpegno.

Il Gruppo Scuola della FISH occupandosi in prevalenza di inclusione scolastica e sociale degli alunni e studenti con disabilità, che necessitano di una molteplicità di sostegni, è ovviamente molto interessato al tema delle risorse e si augura quindi che l’Assessore Donazzan su tale questione faccia sentire il proprio peso nelle riunioni della Giunta.

Da circa un anno il Gruppo Scuola cerca di richiamare la sua attenzione sulla grave situazione dei posti di sostegno. In base all’ultima statistica ufficiale pubblicata dal MIUR, alla fine del 2015, il Veneto è la Regione d’Italia con il minor numero di insegnanti di sostegno in rapporto agli alunni con disabilità: in Veneto ogni insegnante di sostegno segue mediamente 2,10 alunni, mentre la media nazionale è 1,85.  Non sono sottigliezze di decimali: per avere anche da noi il sostegno che hanno in media le scuole italiane, servirebbero circa 1.000 insegnanti di sostegno in più, ossia quasi due per istituzione scolastica. Senza contare che altri squilibri si registrano anche a livello provinciale e abbiamo provincie, come Rovigo, Verona, Vicenza e Belluno in cui quel rapporto supera o sfiora il 2,30.

Più volte abbiamo individuato nella rigidità dei criteri di assegnazione adottati dal nostro Ufficio Scolastico Regionale la causa principale di questa situazione di criticità: ci riferiamo in particolare alla definizione rigida del rapporto 1:4 per tutti gli alunni considerati non gravi ai sensi dell’articolo 2 comma 3 della Legge 104/92. Solo in Veneto si applicano fiscalmente criteri di questo tipo che penalizzano con risorse esigue (parliamo di 5,5 ore alla settimana nella scuola primaria e 4,5 nella secondaria) alunni che presentano anche gravi problemi nel piano educativo e didattico e che non rientrano però nella definizione di gravità, basata sui bisogni di assistenza, della legge 104.

Dopo varie proteste quest’anno si è aperto un piccolo spiraglio con possibilità di deroga anche in casi non coperti dal comma 3, dell’art. 3, della legge 104/92 *, ma ancora una volta l’USR del Veneto ha ignorato il principio del bisogno educativo e fatto riferimento a classificazioni (ICD-10**) piuttosto che al Piano Educativo Personalizzato che definisce obiettivi e modalità educative. Tutto questo in spregio di ogni normativa oltre che del buon senso pedagogico. Speriamo vivamente che l’assessore Donazzan si faccia carico di queste questioni e intervenga anche presso l’ufficio regionale del MIUR, non solo presso la sede nazionale.

In attesa dei dati statistici del prossimo anno, che valuteremo con la solita attenzione, il Gruppo Scuola della FISH Veneto rimane in stato di allerta e invita le famiglie a non considerare come scontate e inevitabili le situazioni di disservizio o scarsa copertura, conseguenze di fantomatici “tagli”.

Quello che sta succedendo non deriva da “tagli” (il sostegno è in continua espansione), è la conseguenza di scelte che hanno precise responsabilità.

Intende l’Assessore Donazzan chiederne conto all’Ufficio Scolastico Regionale?

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* comma 3, art.3, Legge 104/1992:  quando la situazione della Persona con handicap assume connotazione di gravità 

**ICD10:  La Classificazione Statistica Internazionale delle Malattie e dei Problemi Sanitari Correlati (ICD-10), è la decima revisione di ICD adottata nel 1990 dall’Assemblea Mondiale della Sanità (WHA) ed è in vigore dal 1-1-1993.

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Allarme insegnanti di sostegno. Rischio di ulteriori riduzioni ultima modifica: 2016-08-24T05:59:16+02:00 da
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