di Reginaldo Palermo, La Tecnica della scuola, 8.3.2024.
Come abbiamo già segnalato, nel decreto legge 19/2024 il Governo ha inserito una norma che modifica il percorso formativo dei docenti in anno di prova che, d’ora in poi, dovranno seguire attività formative in materia di competenze digitali per almeno il 20% dell’orario complessivo (e quindi 10 ore su 50).
Senza nulla togliere alla importanza delle competenze digitali ci sembra però che la decisione sia un po’ in contrasto con gli stessi obiettivi del Ministero che sempre più spesso parla della importanza di temi come la disabilità e l’inclusione.
Se davvero si vuole rendere obbligatorio un “filone” di ricerca e formazione forse sarebbe bene incominciare proprio dal tema della inclusione anche perché ormai il numero degli alunni con disabilità ha raggiunto valori molto consistenti (siamo ormai nell’ordine del 4% almeno rispetto al totale).
Senza considerare un altro dato: nella scuola del primo ciclo gli alunni con disabilità sono presenti nella stragrande maggioranza delle classi; negli istituti tecnici e professionali la presenza di alunni con disabilità è del tutto generalizzata.
E’ quindi evidente il tema dell’inclusione non riguarda solamente una parte dei docenti, ma deve coinvolgere tutto il personale.
Parlare quindi di formazione obbligatorio solo relativamente alle competenze digitali ci sembra piuttosto riduttivo.