dalla Gilda degli insegnanti di Venezia, 19.4.2021.
Ci si accontenterà delle promesse sulla soluzione del fenomeno del precariato e si canterà vittoria. Nessuno ha il coraggio di asserire che tutto sommato la scuola non deve preparare i futuri cittadini italiani, ma accoglierli e includerli.
Entro la fine di aprile il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dovrebbe essere consegnato a Bruxelles per ottenere i finanziamenti europei straordinari finalizzati al superamento della crisi derivata dalla pandemia Covid-19. Si tratta di molti soldi (circa 210 miliardi) che devono essere impegnati e spesi in tempi molto brevi e addirittura fantascientifici se correlati alla lentezza e farraginosità delle procedure e della burocrazia italiane. Dei contenuti del PNRR nessuno sa ancora niente di preciso. Si prevede che ricalchi a grandi linee il testo già predisposto dal precedente governo. Il Ministro Bianchi ha promesso che si apriranno alcuni tavoli tematici di confronto con le OO.SS. dal 19 aprile su reclutamento e stabilizzazione, autonomia e ITS (??)
Visti i tempi ristretti per la discussione probabilmente i tavoli si risolveranno nelle solite presentazioni di scelte già fatte dal governo e dai suoi “esperti” . Come sempre molte OO.SS. dichiareranno la loro soddisfazione per essere state chiamate ad esprimere la loro opinione e si faranno portavoce dei temi identitari che sembrano fagocitare ora tutte le proposte dei sindacati tradizionali (precariato, stabilizzazione, eliminazione del vincolo quinquennale, protocolli di sicurezza nelle scuole).
I temi fondanti delle politiche strutturali dell’istruzione per i prossimi anni resteranno a margine. Si pensi alle ipotesi di rafforzamento (ancora..) dell’autonomia scolastica, l’accentuazione dell’ideologia delle competenze e delle metodologie didattiche astratte a scapito delle conoscenze….Sarebbe stato più opportuno che su tali problematiche che sono collegate direttamente alle scelte inerenti la funzione della scuola pubblica nei prossimi decenni si fosse aperto un dibattito politico e culturale con tempi distesi e soprattutto approfondito. Così non è stato. Ci si accontenterà delle promesse sulla soluzione del fenomeno del precariato e si canterà vittoria. Nessuno spiegherà ai docenti e agli allievi il senso della scuola del futuro, forse perché nessuno lo sa o ha il coraggio di asserire che tutto sommato la scuola non deve preparare i futuri cittadini italiani, ma accoglierli e includerli.
Confidiamo di sbagliarci. Aspettiamo i prossimi sviluppi.
Gilda degli insegnanti di Venezia
.
.
.
.
.
Che fine ha fatto il PNRR (Recovery Fund)? Si aprono i tavoli sulla scuola… ultima modifica: 2021-04-19T04:54:13+02:00 da