– Il governo sta cercando una formula per far risultare come «servizio prestato a tutti gli effetti» l’assenza dal lavoro causata dall’epidemia. Nessun buco retributivo per le assenze
Nel decreto con le misure di sostegno economico che il governo si appresta a varare sono pronte le norme “salva-stipendio” per i dipendenti pubblici costretti a casa, che siano stati o meno contagiati, dal coronavirus. Non verranno considerate assenze quelle nelle giornate di chiusura degli uffici e che non ci saranno tagli in busta paga per chi è stato in malattia o quarantena a causa del Covid-2019 (oggi nei primi dieci giorni di malattia viene corrisposta solo la retribuzione base, senza indennità). Nessun taglio nemmeno in caso di ricovero ospedaliero.
Il decreto quindi oltre al settore privato affronterà anche le criticità per il settore pubblico causate dall’emergenza coronavirus e in particolare misure a salvaguardia del pubblico impiego. Il governo sta cercando di trovare una formula per far risultare come «servizio prestato a tutti gli effetti» l’assenza al lavoro causata dall’epidemia: dovrebbe valere sia per chi si è dovuto assentare perché il luogo di lavoro era chiuso o era nelle cosiddette “zone rosse” o nel caso in cui comunque il lavoratore in questione è stato impossibilitato a uscire di casa.
A saltare sarebbero in questi casi solo i buoni pasto. Inoltre, dal punto di vista previdenziale, fino al 31 marzo del 2020, per il periodo trascorso in malattia o in quarantena obbligatoria o volontaria dovuta al Covid-2019, sotto controllo medico, per i dipendenti pubblici non ci dovrebbe essere nessun buco retributivo.
L’esecutivo sta intanto pensando a una riforma strutturale, che va oltre il coronavirus, e riguarda l’esclusione del ricovero presso strutture del servizio sanitario nazionale, per prestazioni essenziali di assistenza, dalla disciplina sulla malattia, che appunto riduce la paga allo stipendio base.
Intanto, Cassa depositi e prestiti, oltre al sostegno al settore privato, «attraverso la “Piattaforma imprese” che prevede di erogare a favore di PMI (piccole e medie imprese, ndr) e Mid-cap fino a 1 miliardo di euro – a tassi calmierati» (secondo quanto si legge in una nota di Cdp in cui si elencano le misure a sostegno di imprese a fronte all’emergenza coronavirus), ha disposto anche misure a favore del pubblico come lo slittamento delle rate dei mutui 2020 al 2021 per 8 Comuni in Lombardia e 1 in Veneto per liberare risorse per l’emergenza. In più i 2mila dipendenti del gruppo potranno donare alle comunità delle zone rosse l’equivalente di un’ora di lavoro.
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