di Alessandro Giuliani, La Tecnica della scuola, 4.2.2021.
I test rapidi a scuola possono dimezzare i contagi da Covid, soprattutto se svolti tutte le settimane: è quanto risulta da uno studio della Rockefeller Foundation e del ministero della Sanità degli Stati Uniti, condotto per tre mesi – da ottobre a dicembre 2020 – in sei città degli Stati Uniti dove sono stati eseguiti ben 20 mila test rapidi.
Stiamo parlando dei tamponi naso-faringei, con tempi di risposta molto più brevi – circa 15-30 minuti – rispetto a quelli dei test molecolari.
Efficace soprattutto alle superiori
Lo screening per verificare le infezioni da SarsCoV2 nelle scuole potrebbe addirittura dimezzare i contagi nelle superiori e ridurli del 35% nelle elementari e nelle medie.
Secondo i ricercatori, la differenza nella diminuzione dei nuovi casi tra gli studenti delle scuole superiori (dove i contagi risultano crollare del 50% con la frequenza settimanale dei test) e quelli delle elementari-medie, è dovuta al più alto numero di interazioni e contatti tra amici negli studenti dai 14 anni in su.
Una volta al mese serve a poco
Sottoporre gli alunni, invece, ad uno screening più a lungo termine non è egualmente efficace: eseguire i test a una volta al mese fa scendere i contagi appena del 5%.
In ogni caso, in Italia, almeno al momento l’uso continuo dei test rapidi negli istituti scolastici non è previsto: nemmeno una volta ogni 30 giorni.
Distanziamento sociale ancora più efficace
I ricercatori hanno anche appurato che la misura più efficace per far crollare i contagi nelle scuole fino all’ 88% appare comunque ancora quella del distanziamento fisico tra gli alunni pari ad almeno due metri.
Si tratta di una modalità, tuttavia, molto difficile da ottenere nelle classi e tra gli alunni più piccoli.