dal blog di Gianfranco Scialpi, 14.3.2022.
Covid, la pandemia è un processo dinamico. Difficile comprenderne lo sviluppo comprensivo della sua conclusione. A. Viola si è sempre distinta per le sue prese di dichiarazioni mediane, mai catastrofiste. Ieri ha espresso prudenza. Il Governo come si comporterà?
Covid, la natura dinamica della pandemia
Covid. Questi ultimi due anni hanno favorito la conoscenza e l’approfondimento di alcuni aspetti legati ai processi che determinano i contagi. Ovviamente, il campo appartiene ai tecnici. Sicuramente, però ora abbiamo maggiori conoscenze. Si è più consapevoli che la pandemia è un processo dinamico, fatto di saliscendi della curva dei contagi. L’andamento non lineare, però impedisce di individuare il punto di non ritorno. In altri termini, non riusciamo ancora a intravvedere la fine del tunnel. La conseguenza più evidente di questo tempo indefinito è lo stress continuo al quale siamo sottoposti che causa in alcuni soggetti ansia, depressione e suicidi.
Purtroppo la scienza non ci aiuta, rivelando il suo carattere post-moderno fatto di tentativi ed errori, piuttosto che di certezze.
A. Viola richiama alla prudenza
La professoressa Antonella Viola, è una nota immunologa a capo della Città della Speranza. Si è sempre distinta per la pacatezza delle sue posizioni. sempre supportate dai dati. Non ha mai ceduto al narcismo televisivo e questo le ha conferito una certa autorevolezza.
Ieri è stato pubblicato su La Stampa una sua riflessione sul rialzo dei contagi. E’ confermato il suo equilibrio di giudizio che questa volta si rivolge contro la frenesia di riaprire tutto, superando le ultime restrizioni anti-Covid. Si legge: “Negli ultimi giorni, in diversi Paesi europei, tra cui Germania, Austria e Paesi Bassi, così come nel Regno Unito e in Svizzera, si sta assistendo ad un forte aumento dei contagi da SARS-CoV-2. Anche in Italia, la curva del contagio è tornata a salire, in tutte le Regioni. Tra le cause responsabili di questa risalita c’è sicuramente una minore attenzione alle misure di contenimento, le riaperture dei luoghi di aggregazione e, in generale, la sensazione che ormai COVID-19 sia alle nostre spalle. Certamente, come hanno fatto notare diversi esperti negli ultimi giorni, ha un peso la scarsa copertura vaccinale nella popolazione sotto i 12 anni di età, che potrebbe rappresentare un serbatoio del coronavirus…E’ ancora troppo presto per considerare chiuso il lungo, faticoso e doloroso capitolo della pandemia COVID-19…Per tutte queste ragioni, è importante non avere fretta di togliere le mascherine al chiuso e di abbandonare la sorveglianza epidemiologica.”
Il 1 aprile non è lontano
Verso la fine di febbraio Mario Draghi ha espresso l’intenzione di non confermare il prolungamento dello stato d’emergenza sanitaria. Questa la sua dichiarazione: “Il Governo è consapevole del fatto che la solidità della ripresa dipende prima di tutto dalla capacità di superare le emergenze del momento. La situazione epidemiologica è in forte miglioramento, grazie al successo della campagna vaccinale, e ci offre margini per rimuovere le restrizioni residue alla vita di cittadini e imprese. Dal 31 marzo non sarà più in vigore il sistema delle zone colorate. Le scuole resteranno sempre aperte per tutti: saranno infatti eliminate le quarantene da contatto. Cesserà ovunque l’obbligo delle mascherine all’aperto, e quello delle mascherine FFP2 in classe”
Innanzitutto suscita una certa perplessità il riferimento alle mascherine FFP2, indossate solo, però nello stato di autosorveglianza. Probabilmente il riferimento è motivato dal fatto che queste hanno un costo maggiore rispetto alle chirurgiche, quest’ultime non più richieste dall’utenza e quindi a carico delle famiglie.
Detto questo il Governo intende anticipare la fine della pandemia, dimenticando che questa non si cancella per decreto, bensì dipende dalle mutazioni del Covid che come dichiarato da A. Viola ha ripreso a correre. Da qui l’incauta dichiarazione a poco più di un mese dal 31 marzo.
Ormai manca poco per capire cosa il Governo intende fare. Preoccupa la tendenza a nascondere i problemi legati alla pandemia, cancellando di fatto le quarantene di classe, l’obbligatorietà del tampone per i non contagiati e la possibilità di utilizzare il tampone casalingo con autocertificazione per chi invece è stato infettato dal virus.
.
.
.
.
.
.
.
.
Covid, la prudenza di A. Viola sul superamento dello stato d’emergenza ultima modifica: 2022-03-15T04:52:07+01:00 da