Tuttoscuola, 11.10.2022.
“In questi 18 mesi di governo abbiamo raggiunto due obiettivi: riaprire la scuola in presenza, dopo la stagione della pandemia, e avviare l’attuazione del Pnrr, un piano di riforme e investimenti senza precedenti che, insieme ad altri interventi, disegna la strategia per una scuola aperta, inclusiva e solidale, affettuosa, come vuole la nostra Costituzione“. Così si apre la lettera che Patrizio Bianchi scrive sul Sole24Ore, tirando di fatto le somme di quello che è stato il suo periodo a Viale Trastevere.
Il Ministro parla di PNRR e di riforma degli ITS: “Il Pnrr risponde alla domanda di innovazione e cambiamento del nostro sistema, a partire da chi la scuola la frequenta o ci lavora. La riforma degli Its ha tolto la formazione tecnica superiore dalla quasi clandestinità in cui era nascosta da anni. Ora di Its si parla e cresce l’interesse di ragazzi, famiglie, imprese. Gli Its sono la principale risposta al bisogno di ampliare l’offerta formativa per studentesse e studenti e dare loro le competenze per affrontare lo straordinario cambiamento dei sistemi produttivi che viviamo. Per vincere questa sfida servono fondazioni solide e una strettissima collaborazione con aziende, scuole, università. I laboratori degli Its, che stiamo per finanziare con un importante intervento, devono trasformarsi in poli territoriali in cui non solo formare giovani, ma anche rigenerare le conoscenze degli adulti. Poli cui possano aderire, in primo luogo, gli Istituti tecnici e professionali, potenziati con la riforma di recente approvata che consente maggiore flessibilità nella didattica e più aderenza alle vocazioni del territorio. Its, istituti tecnici e professionali, Cpia, orientamento non sono spezzoni di riforma – scrive Bianchi -, ma una strategia unitaria e integrata che restituisce dignità alla scuola tecnica e risponde ai bisogni del Paese e dei nostri giovani”.
Bianchi fa poi il punto sugli investimenti fatti nella scuola: “Le riforme, tutte realizzate nei tempi stabiliti, camminano insieme a investimenti senza precedenti: oltre 12 miliardi in infrastrutture e più di 5 per potenziare le competenze. Abbiamo rispettato ogni scadenza grazie all’impegno del ministero e alla stretta collaborazione con territori ed enti locali. Le risorse per le infrastrutture significano nuove scuole – sicure e inclusive secondo le linee guida che ci hanno aiutato a scrivere grandi architetti e pedagogisti –, mense, palestre e soprattutto asili nido e scuole per l’infanzia, per contrastare le disuguaglianze sociali e territoriali e sostenere il lavoro delle donne. Alle nostre scuole stanno arrivando le risorse per trasformare oltre 100mila classi in ambienti di apprendimento innovativi e per contrastare la dispersione scolastica, con interventi mirati destinati agli istituti che hanno registrato i più alti tassi di fragilità degli apprendimenti”.
“Abbiamo approvato la riforma della formazione e delle modalità di assunzione degli insegnanti – spiega ancora Bianchi –: un quadro di regole certe per chi vuole diventare docente, concorsi annuali e un percorso di formazione continua lungo tutto l’arco della vita professionale. Abbiamo avviato procedure concorsuali da troppo tempo ferme, resistendo alle pressioni per agire con stabilizzazioni generalizzate ope legis. Le assunzioni realizzate e l’impegno ad assumere 70mila insegnanti con le nuove procedure sono impegni previsti dal Pnrr, così come quello di mantenere lo stesso numero di docenti fino al 2026, che risponde al bisogno di ridurre in tutto il Paese la numerosità degli allievi per classe ed evitare che la caduta demografica porti a chiusure nelle zone marginali e periferiche, perché quando chiude una scuola si avvia la desertificazione di un’intera area”.
La palla passa dunque ora a colui che sarà il nuovo ministro dell’Istruzione: “Affidiamo al nuovo governo – dice Bianchi – un quadro di riforme e di investimenti, una strategia pienamente operativa per l’innovazione e valorizzazione della nostra scuola, che va conosciuta e apprezzata di più di quanto distrattamente si compia in un Paese, che finora non ha ancora pienamente colto come educazione, crescita e eguaglianza siano i veri perni di uno sviluppo duraturo e democratico”.
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Dalla riforma sul reclutamento agli investimenti sulla scuola: Bianchi traccia il bilancio ultima modifica: 2022-10-11T14:11:20+02:00 da