Docenti orientatori e docenti tutor: i nuovi baby sitter

Gilda Venezia

di Fabrizio Reberschegg, dalla Gilda degli insegnanti di Venezia, 4 aprile 2023.

Docenti tutor e orientatore sono equiparabili in termini professionali e stipendiali a contesti socio-assistenziali e domanda individuale di basso profilo, retribuiti meno di una baby sitter. Manca nelle norme la necessaria attenzione al momento più delicato del passaggio dalla scuola secondaria di primo grado alle superiori. Non si prende quasi mai in considerazione le capacità, le conoscenze e le competenze reali espresse nel corso della scuola del primo grado.

Gilda Venezia

Il Decreto del Ministro Valditara sull’introduzione delle due nuove figure del docente tutor e del docente orientatore è in dirittura d’arrivo. Si tratta di dare applicazione alle linee previste dal PNRR in merito all’istruzione per il contrasto alla dispersione scolastica. In concreto circa 40.000 docenti saranno chiamati a ricoprire in termini di “specializzazione” funzioni già presenti a vario titolo nell’attuale organizzazione scolastica.
Il limite del provvedimento è relativo alle reali ricadute dell’operato delle “nuove” posizioni organizzative di fronte al fenomeno della dispersione scolastica determinato sempre meno dalla selezione nel corso degli studi (è innegabile che si boccia sempre di meno e in casi oggettivamente residuali) e sempre di più dalle condizioni sociali e culturali di provenienza degli allievi in difficoltà e delle loro famiglie.

La risposta immaginata dal governo, riprendendo molte delle scelte fatte dai precedenti governi, è di natura essenzialmente assistenzialistica. Il tutor dovrebbe superare le difficoltà relative all’inclusione scolastica, l’orientatore dovrebbe indirizzare positivamente gli allievi  nella scelta del percorso di studi o lavoro con particolare attenzione al periodo post diploma della scuola secondaria di secondo grado.

Manca nelle norme la necessaria attenzione al momento più delicato del passaggio dalla scuola secondaria di primo grado alle superiori. La tendenza alla liceizzazione e la corrispondente crisi dell’istruzione tecnica e professionale rappresentano il fallimento dell’attuale sistema di orientamento. Di fatto sono le famiglie, le conoscenze e fattori soggettivi casuali a costituire la base delle scelte. Non si prende quasi mai in considerazione le capacità, le conoscenze e le competenze reali espresse nel corso della scuola del primo grado.
In altri paesi dell’UE tali requisiti sono essenziali nella scelta dei percorsi scolastici successivi e sono determinati in parte non ininfluente dalla scuola di provenienza. Nel caso delle scelte post-diploma (Università, lavoro, ITI, ecc.) l’alea diventa ancora più ampia. Non a caso alcune facoltà continuano a difendere il “numero chiuso” con processi di selezione in accesso.

Rimandando a successivi interventi  una più precisa analisi critica delle funzioni attribuite ai tutor e agli orientatori, un fatto sembra evidenziare come esse siano equiparabili in termini professionali e stipendiali a contesti socio-assistenziali e domanda individuale di basso profilo.

Prendiamo in considerazione la retribuzione offerta, quella netta e non le cifre sbandierate al lordo nei giornali. Queste figure potrebbero (potrebbero…) aumentare la loro retribuzione di una cifra compresa tra i 2.850 ed i 4.750 euro annui con pesanti aumenti di carico di lavoro e di obblighi di formazione (almeno 20 ore iniziali). I tutor non potranno essere pagati più di 16 euro lordi stato per ogni ora lavorata. Ciò significa ricavare circa otto-nove euri netti calcolando anche i riflessi in termini IRPEF. Agli orientatori andrà anche peggio: 11,6 euro lordi Stato che corrisponderà ad un netto di circa cinque-sei euro all’euro.
Confrontiamo la retribuzione promessa con quella attualmente in vigore per una baby sitter. Attualmente la retribuzione media oraria netta  in Italia ammonterebbe a  € 8,30 all’ora con alcune differenze territoriali (Babysitter a Milano e Genova € 9,00 – 9,50 medi all’ora,  a Firenze e Bologna € 9,00 medi all’ora, a Roma € 8,50 medi all’ora).
Calcolando che spesso il lavoro di accudienza ai minori e alle famiglie è pagato in nero è di tutta evidenza che i “nuovi” docenti specialisti saranno retribuiti meno di una baby sitter.

 Lasciamo al lettore gli scontati commenti.

 

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Docenti orientatori e docenti tutor: i nuovi baby sitter ultima modifica: 2023-04-04T03:52:29+02:00 da
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