Educazione Civica: ci mancava anche la formazione “obbligatoria” di 40 ore!!!

Gilda Venezia

dalla Gilda degli Insegnanti della Provincia di Venezia, 17.12.2020.

La Legge non prevede il referente di scuola di Educazione civica, come l’obbligo di seguire moduli formativi di durata non inferiore alle 40 ore.

Gilda Venezia

Con una nota a firma Bruschi del 16 luglio 2020 il Ministero dell’Istruzione ha dato indicazioni in merito all’applicazione della legge 92 del 20 agosto 2019 ha introdotto dall’anno scolastico 2020-2021 l’insegnamento scolastico trasversale dell’educazione civica nel primo e secondo ciclo d’istruzione, integrate da iniziative di sensibilizzazione ad una cittadinanza responsabile nella scuola dell’infanzia.
La nota va al di là del dettato della legge. Di fatto non solo reinterpreta la norma, ma la amplia con obblighi a carico del personale docente non previsti in senso così oneroso. Infatti si introduce la figura del referente di scuola di educazione civica (figura NON prevista dalla legge) individuato in base a “criteri” stabiliti dal Collegio dei Docenti. Allo sventurato collega, secondo Bruschi; spetta l’obbligo di seguire moduli formativi che non potranno avere una durata inferiore alle 40 ore (“unità formativa” certificata) e articolati in almeno 10 ore di lezione (anche attraverso piattaforme on-line). Lo sventurato collega si dovrà poi impegnare a svolgere funzioni di tutoraggio, formazione e supporto ai colleghi delle istituzioni scolastiche di appartenenza, per ulteriori 30 ore.
La logica è quella della “formazione a cascata”intesa come una procedura che permette di divulgare i contenuti che un discente apprende durante una iniziativa formativa e divulgarli agli altri colleghi. E’ un metodo utilizzato solitamente nelle medie e grandi imprese private. La nota non chiarisce quante ore di formazione saranno impartite ai docenti referenti di classe per l’insegnamento di educazione civica che, ricordiamo, non è stata riconosciuta come ore specifica ma come attività trasversale che impegna tutto il consiglio di classe.

Alcuni Uffici Scolastici Regionali, tra cui spicca come sempre l’USR del Veneto con nota del 5/10/2020, hanno poi ulteriormente reinterpretato la nota Bruschi. In Veneto il referente sarà costretto a “20 ore di formazione on line con modalità “laboratoriale” (??) e a 20 ore di formazione “indiretta” e “a cascata” nell’Istituto, mediante azioni di tutoraggio e supporto ai colleghi, con supporto “on the job” da parte dei soggetti attuatori”. Non basta:le 40 ore dovranno essere precedute da un seminario propedeutico di 4 ore organizzato dal servizio ispettivo dell’USR.

Ovviamente  Ministero e USR tacciono sul fatto che la formazione, se obbligatoria e decisa dall’Amministrazione, deve rientrare nelle attività funzionali all’insegnamento (40 ore per le attività del collegio dei docenti e sue articolazioni e 40 ore per i consigli di classe con esclusione degli scrutini). In concreto il referente di educazione civica con 40 ore finirebbe i suoi obblighi contrattuali in merito alle attività funzionali.

La formazione sta diventando un onere pesantissimo per i docenti. Se alla formazione relativa all’educazione civica aggiungiamo le tante formazioni “obbligatorie” (sicurezza, DGPR sulla privacy, inclusione e supporto agli allievi disabili, ecc.) l’orario di lavoro dei docenti diventa eccezionale e non riconosciuto a livello contrattuale e stipendiale. Non bastano certo le poche risorse del Fondo di Istituto per retribuire e riconoscere dignitosamente questo lavoro aggiuntivo, senza contare che il FIS è sempre oggetto di tensioni tra docenti e personale ATA proprio a causa della scarsità delle risorse attribuite alle scuole.

Esprimiamo le nostre critiche e perplessità circa l’organizzazione e la filosofia della formazione gestita top down dal Ministero dell’Istruzione e dai suoi organi periferici. Ogni “innovazione”, spesso derivata dalla creatività di politici, “esperti”, dirigenti e ispettori che non insegnano da anni o che mai hanno insegnato, si traduce in aumenti di carichi di lavoro che allontanano i docenti dalla loro funzione essenziale che è quella proprio di insegnare.

E’ necessario ripensare complessivamente la formazione nella scuola introducendo periodi sabbatici per i docenti e con il riconoscimento stipendiale di tali attività. Non si può continuare così.

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Si veda anche: Legge di Bilancio: 25 ore di formazione obbligatoria

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Gilda degli Insegnanti della Provincia di Venezia

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Educazione Civica: ci mancava anche la formazione “obbligatoria” di 40 ore!!! ultima modifica: 2020-12-17T05:07:50+01:00 da
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