Educazione Fisica è un film sulla ferocia dei genitori contro gli insegnanti

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Attuale, ben recitato, è un ottimo tentativo per il cinema italiano di allontanarsi dall’abusato trend delle solite commedie. Ha alcuni difetti, ma vale la pena vederlo: dal 16 marzo al cinema
Gilda Venezia

Fanno paura i protagonisti di Educazione Fisica, il film di Stefano Cipani. Sono genitori furiosi contro un’insegnante, anzi, contro la preside addirittura. Perché si è appena permessa – avendone le prove – di accusare i loro figli di aver fatto una cosa gravissima. Del resto in questi giorni sui socialsta circolando un video di una madre che insulta gli insegnanti del figlio, rei di avergli assegnato troppi compiti. E anche la sua ferocia fa paura.

Come reagiresti se ti dicessero che tuo figlio ha stuprato una ragazza insieme a due suoi compagni? E’ l’interrogativo inquieto che solleva sin dall’inizio, e in maniera intelligente, il cupo Educazione Fisica avvalendosi di un buon cast formato dal poker attoriale Sergio Rubini, Angela Finocchiaro, Claudio Santamaria, Raffaella Rea e Giovanna Mezzogiorno. Quest’ultima è la preside, incarnazione di un’istituzione che cade a pezzi, sia materialmente che moralmente. La palestra sgarrupata diventa il palcoscenico su cui vanno in scena i peggiori modelli genitoriali possibili: padri pronti a pagare pur di mettere a tacere la questione, madri incredule decise a priori a credere al figlio carnefice e giammai alla vittima, genitori che arrivano a bullizzare una preside pur di non mettere in discussione i propri figli, e dunque la propria educazione fallimentare.

Con un impianto teatrale alla Carnage di Polanski – giusto per citare un modello irraggiungibile – e un tema che ricorda da vicino I nostri ragazzi di De Matteo, il film di Cipani tratto dalla pièce La palestra di Scianna non è un’opera perfetta, ma capace di colpire chi guarda e tenerlo incollato alla poltrona, sospeso nell’incredulità di ciò che vede e che nell’Italia di oggi è estremamente credibile.

I ragazzi di cui si parla nel film, vittima e carnefici, non si vedono mai. Si vedono solo gli adulti, e anche questa è una scelta degna di nota: mostrare gli adulti più bambini dei figli, infantili, cinici, corrotti e allergici ad ogni parvenza di responsabilità. Sono loro ad accartocciarsi su scuse, fantasie e giustificazioni multiple di fronte a una preside che sbaglia (e qui, come in altri punti, la sceneggiatura firmata dai fratelli D’Innocenzo scricchiola non poco) nel voler parlare con loro prima di denunciare l’accaduto alle autorità competenti. Per il resto è impossibile non empatizzare con lei, non tifare per una Giovanna Mezzogiorno convincente nel suo voluto distacco e nelle sue perplessità di spessore etico, così come non detestare ferocemente il padre gradasso interpretato da Claudio Santamaria – in una delle sue performance migliori – la madre arcigna di Raffaella Rea, i genitori morbidi e poi coinvolti in un’escalation di aggressività di Sergio Rubini e Angela Finocchiaro.

Si dirà che è un film molto attuale, ed è vero. Che è ben recitato, ed è vero. Che è un ottimo tentativo per il cinema italiano di allontanarsi dall’abusato trend delle solite commedie, ed è vero. Resta la sensazione di aver visto qualcosa a cui bastava poco per davvero centrare nel segno. Qualcosa come, ad esempio, un finale meno caricaturale e più verosimile, com’è verosimile l’escalation di rabbia dei genitori che in questo Paese si scagliano quotidianamente contro gli insegnanti per qualsiasi ragione, o torto immaginario.

Educazione Fisica è un film sulla ferocia dei genitori contro gli insegnanti ultima modifica: 2023-03-19T10:04:09+01:00 da
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