Orizzonte Scuola, 13.9.2015
di Cinzia Olivieri – La circolare per le elezioni degli organi collegiali di istituto (CM 18 prot. 8032 del 7 settembre 2015) per l’anno scolastico 2015/16 ha confermato le istruzioni già impartite precedentemente senza ripetere la premessa delle CM 73/12 e CM 42/14 “Non essendo ancora intervenute modifiche a livello legislativo degli organi collegiali a livello di istituzione scolastica” giacché la discussione in merito alla riforma appare in questo momento rinviata.
La circolare è indirizzata anche ai Sovrintendenti Scolastici per la Province Autonome di Trento e Bolzano nonché agli Intendenti Scolastici per le scuole delle località ladine ed in lingua tedesca di Bolzano sebbene, in virtù dell’autonomia, i criteri e le modalità delle elezioni a Trento (LP n. 5/06 art. 22) siano stabiliti con regolamento provinciale ed a Bolzano (LP 20/95 art. 12) dai consigli di istituto.
Le elezioni dei consigli di istituto scaduti nonché le eventuali suppletive si svolgeranno nella data fissata a livello regionale dal rispettivo USR, in un giorno festivo (dalle 8 alle 12) e in quello successivo (dalle 8 alle 13.30) non oltre il termine di lunedì 23 novembre, nonostante, con riferimento alle seconde, l’O.M. 215/1991 preveda che “le elezioni suppletive, per motivi di opportunità, debbono essere indette, di norma, all’inizio dell’anno scolastico successivo all’esaurimento delle liste, contestualmente alle elezioni annuali” (art.53).
Resta invece il commissario straordinario negli istituti omnicomprensivi, cioè “nelle istituzioni scolastiche che comprendono al loro interno sia scuole dell’infanzia, primarie e/o secondarie di I grado, sia scuole secondarie di II grado”. Infatti dopo decenni ancora non si è trovata “una soluzione normativa circa la composizione del consiglio di istituto delle scuole in questione”.
Le modifiche introdotte dalla L 107/15 tuttavia rendono ancora più urgente un intervento.
Infatti entro il mese di ottobre i consigli di istituto sono chiamati ad approvare il nuovo PTOF (Piano Triennale dell’Offerta Formativa), introdotto appunto dalla L 107/15 che ha modificato l’art. 3 del dpr 275/99, il quale (comma 16) dovrà assicurare anche “l’attuazione dei principi di pari opportunità promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l’educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e di sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori (…)”. Senza il consiglio manca il contributo delle famiglie, che potranno essere coinvolte nelle scelte progettuali solo attraverso le proposte e i pareri “formulati dagli organismi e dalle associazioni dei genitori e, per le scuole secondarie di secondo grado, degli studenti”di cui dovrà tenere conto il dirigente “ai fini della predisposizione del piano” (comma 14).
Sempre a seguito della L 107/15, che ha modificato l’art. 11 del Dlgs 297/94, il consiglio di istituto sceglie uno dei tre docenti ed i due rappresentanti dei genitori nella scuola dell’infanzia e nel primo ciclo ovvero un genitore ed uno studente nel secondo ciclo di istruzione facenti parte del comitato per la valutazione dei docenti.
Il dpr 235/07 attribuisce alla competenza del consiglio di istituto l’adozione deiprovvedimenti che comportano l’allontanamento dalla comunità scolastica per un periodosuperiore ai 15 giorni e la designazione del docente che partecipa all’organo di garanzia di istituto. Inoltre esso concorre nell’elaborazione e modifica del patto educativo di corresponsabilità, giacché sono i regolamenti di istituto – adottati appunto dal consiglio che li delibera (art. 10 Dlgs 297/94) – che disciplinano le procedure di sottoscrizione nonché di elaborazione e revisione condivisa del patto.
In tutti questi casi il commissario straordinario non solo non può garantire la pluralità che caratterizza le decisioni del consiglio ma altresì nel caso delle sanzioni disciplinari si pongono questioni di validità.
Certamente si avverte la necessità di un collegamento della rappresentanza per proporre con maggior forza la questione poiché si impone si trovi senza ulteriori indugi una soluzione normativa al problema.