Gilda: assicurare corretta applicazione norme sui permessi retribuiti dei docenti

Gilda Veneziadalla Gilda degli insegnanti, 18.10.2024.

Il chiarimento della Gilda sull’ordinanza della Corte di Cassazione n.12991 del 13/05/2024.

Gilda Venezia

Tramite l’ordinanza della Corte di Cassazione (n.12991 del 13/05/2024), è stata confermata la correttezza della decisione del dirigente scolastico di negare a un dipendente la fruizione del permesso. La Gilda intende chiarire che il personale docente e ATA ha diritto a tre giorni di permesso retribuito per motivi personali o familiari, come previsto dal CCNL 2006-2009. Sebbene il lavoratore sia tenuto a specificare il motivo della richiesta, la motivazione non può essere valutata nel merito dal dirigente.

L’ordinanza, dunque, non aggiunge nulla a quanto già stabilito nel CCNL, nei pareri e nelle sentenze susseguiti nel tempo. Il permesso negato da parte del dirigente, deve essere seguito da spiegazioni scritte.

Per la Gilda degli Insegnanti è rimane prioritario il diritto del lavoratore alla corretta applicazione delle norme contrattuali, a tutela dei propri diritti e di quelli del personale scolastico. La limitazione di tali diritti non contribuisce al miglioramento della qualità del servizio, che può essere garantito solo attraverso un investimento nelle risorse umane e materiali della scuola, assicurando stabilità, migliori condizioni lavorative e una retribuzione più equa.

La sentenza


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Gilda: assicurare corretta applicazione norme sui permessi retribuiti dei docenti ultima modifica: 2024-10-18T13:43:12+02:00 da
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