Indicazioni nazionali, obbligo di Iliade, Odissea e poesie a memoria

di Reginaldo Palermo,  La Tecnica della scuola, 16.1.2025.

Poesie a memoria, forse le leggi in vigore non lo consentono.

Gilda Venezia

Sulle prime notizie che stanno uscendo sulla revisione delle Indicazioni Nazionali si sta già aprendo il dibattito e sta anche arrivando qualche polemica.
Per il momento, però, non è stato affrontato un nodo i non poco conto: a sentire il Ministro sembra che con le nuove Indicazioni alla scuola primaria bisognerà necessariamente leggere qualche brano dell’Iliade e dell’Odissea ed approcciarsi alla miglior letteratura italiana, ma non è affatto chiaro in che modo potrà essere raggiunto questo obiettivo.
La questione è molto complessa e bisogna leggere (o rileggere) il vecchio Regolamento dell’autonomia (il DPR 275 del 1999) per capire i termini del problema.

L’articolo 8 del Regolamento stabilisce che “Il Ministro … definisce, per i diversi tipi e indirizzi di studio:
a) gli obiettivi generali del processo formativo;
b) gli obiettivi specifici di apprendimento relativi alle competenze degli alunni”

Ma, a norma dell’articolo 4, sono le istituzioni scolastiche che “nel rispetto della libertà di insegnamento, della libertà di scelta educativa delle famiglie e delle finalità generali del sistema, concretizzano gli obiettivi nazionali in percorsi formativi funzionali alla realizzazione del diritto ad apprendere e alla crescita educativa di tutti gli alunni”.
In altre parole: secondo le leggi attuali, il Ministro ha il diritto/dovere di definire il “quadro” complessivo degli obiettivi generali e degli obiettivi specifici di apprendimento ma non può “prescrivere” e cioè rendere obbligatorio questo o quel contenuto di insegnamento/apprendimento.
Questo modello sta alla base di tutte le Indicazioni nazionali fin qui adottate, a partire da quelle del 2005 fino alle più recenti del 2012, aggiornate poi nel 2018.

Prendiamo, ad esempio, le Indicazioni del 2007; nel capitolo dedicato alla lingua italiana vengono definiti i “traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria” e si stabilisce che all’uscita dalla primaria, l’alunno:

  • Comprende testi di tipo diverso in vista di scopi funzionali, di intrattenimento e/o svago, di studio, ne individua il senso globale e/o le informazioni principali, utilizza strategie di lettura funzionali agli scopi
  • Legge testi letterari di vario genere appartenenti alla letteratura dell’infanzia, sia a voce alta, con tono di voce espressivo, sia con lettura silenziosa e autonoma, riuscendo a formulare su di essi semplici pareri personali.

Ma non si indicano come obbligatori precisi contenuti di insegnamento; i “testi letterari” da utilizzare sono lasciati ovviamente alla libera scelta dell’insegnante che – semmai – si dovrà attenere al curricolo di Istituto previsto dal PTOF.
Molto interessante è anche un passaggio delle Indicazioni del 2018, che sono un aggiornamento di quelle del 2012.A proposito della storia si dice che tale disciplina deve offrire “uno specifico contributo alla formazione di una cittadinanza nazionale, europea e mondiale”.
“Per quanto riguarda la dimensione nazionale – si legge nel testo – si presta in modo privilegiato ad educare alla memoria, con una attenzione tutta particolare alle vicende del Novecento, comprese le pagine più difficili della nostra storia nazionale. Particolarmente significativo risulta il ricordo delle lotte di liberazione e del successivo momento di concordia nazionale che ha consentito di elaborare e poi di consolidare la nostra Costituzione”.

Insomma: le Indicazioni possono (e devono) definire i traguardi e le competenze ma non possono entrare più di tanto nella definizione dei contenuti.
Per rendere in qualche modo “vincolanti” i contenuti c’è però un escamotage: basterebbe modificare il modo con cui si definiscono traguardi e competenze; basterebbe cioè definirli in termini di conoscenze specifiche, per esempio sarebbe sufficiente dire che “al termine della scuola primaria l’alunno conosce almeno alcuni brani dell’Iliade e dell’Odissea” oppure che “è in grado di recitare a memoria almeno qualche poesia dei grandi poeti italiani dell’ ‘800 e del ‘900”.

Ma abbiamo il dubbio che per poter scrivere questo nelle Indicazioni sarebbe necessario modificare l’articolo 8 del Regolamento dell’autonomia: “mission” non certamente impossibile ma non particolarmente agevole.

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Indicazioni nazionali, obbligo di Iliade, Odissea e poesie a memoria ultima modifica: 2025-01-17T05:56:31+01:00 da

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