l sindacati battano un colpo, subito!

Gilda Venezia

 di Fabrizio Reberschegg, dalla Gilda degli insegnanti di Venezia, 7.5.2022.

Finalmente si parla di sciopero generale della scuola, ma la mobilitazione deve  prevedere  anche il blocco delle attività accessorie e facoltative per il prossimo anno scolastico, blocco che deve essere preparato prima dell’inizio delle attività didattiche.

Gilda Venezia

L’approvazione in Consiglio dei Ministri del Decreto PNNR 2 che comprende i noti provvedimenti contro scuola e insegnanti (riduzione di organici, reintroduzione del merito monetizzabile una tantum, generalizzazione della formazione obbligatoria di Stato per i docenti, riduzione della carta del docente, ecc.) ha convinto le principali sigle sindacali a passare dalle parole ai fatti.
Finalmente si parla di sciopero generale della scuola e si ventila anche il possibile sciopero degli scrutini (che può essere fatto solo per un giorno..).

Preoccupa il fatto che si sia atteso così tanto per mobilitare la categoria, visto che i presupposti dei provvedimenti contestati erano evidenti da mesi (si veda ed esempio il piano scuola di Bianchi).
Preoccupa anche che il percorso per arrivare all’indizione dello sciopero sia tortuoso e fondamentalmente legato a dinamiche interne ai sindacati. Si parla di riunioni preliminari delle RSU, dei direttivi delle organizzazioni sindacali e poi, forse, di assemblee con i lavoratori.
Sarebbe meglio immediatamente lanciare la mobilitazione con iniziative che coinvolgano i docenti e il personale della scuola preparando anche le condizioni per affrontare l’imminente apertura del tavolo per il prossimo CCNL che è il banco di prova della forza del sindacato e della categoria.
Di norma i contratti della scuola vengono aperti (e chiusi) in giugno-luglio-agosto, cioè nei mesi in cui è oggettivamente impossibile mobilitare insegnanti e personale della scuola. Se si arrivasse ad una firma del contratto con l’accettazione del bonus per il merito dei docenti, la costituzione di figure di sistema gestire dalla dirigenza, l’aumento dell’orario di lavoro con l’implementazione della formazione obbligatoria e un aumento risibile degli stipendi, sarebbe la sconfitta storica del sindacato e sancirebbe il radicale scollamento tra gli interessi delle macchine dei grandi sindacati e i bisogni dei docenti e del personale della scuola.

La mobilitazione dovrebbe quindi non limitarsi alla tradizionale indizione di uno sciopero. Si dovrebbe prevedere non solo lo sciopero, limitato, degli scrutini (che in ogni caso aggredisce più di altre forme di mobilitazione l’immaginario collettivo e dei media), ma anche il blocco delle attività accessorie e facoltative per il prossimo anno scolastico, blocco che deve essere preparato prima dell’inizio delle attività didattiche.
Un blocco minacciato e organizzato delle attività accessorie (coordinatore di classe, di dipartimento, commissioni varie, referenti di plesso, ecc.) ha un peso importante per il funzionamento “ordinato” della scuola e avrebbe almeno il risultato di far emergere tutto il lavoro aggiuntivo mal pagato con il FIS (o non pagato) dei docenti che consente alle scuole di funzionare.
Serve anche ricordare che il CCNL è scaduto da tre anni e si dovrebbe non solo chiudere un contratto 2019-21, ma aprire il contratto 2022-23 con aumenti stipendiali decenti.

Bisogna trovare su questi punti la massima unità della categoria e dei sindacati evitando la tradizionale indizione frammentaria di scioperi che, pur essendo nelle loro rivendicazioni spesso condivisibili, indebolisce le ragioni dei docenti e del personale della scuola.
E’ ora di finirla con scioperi che servono soprattutto per dimostrare l’esistenza di una o più sigle sindacali con risultati spesso irrilevanti.

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l sindacati battano un colpo, subito! ultima modifica: 2022-05-07T18:56:53+02:00 da

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