La scuola riapre tra nuove sfide e vecchi nodi: si ricomincerà con 150mila supplenti

sole-scuola_logo14

di Claudio Tucci, Il Sole 24 Ore, 18.8.2022.

Resta il nodo del rinnovo del contratto e la polemica sulle regole anti contagio. Nonostante i gap di apprendimento, specie al Sud, i corsi di recupero non decollano

Gilda Venezia

Tra novità legate soprattutto al Pnrr e vecchi problemi sta per iniziare il nuovo anno scolastico, il quarto dell’era Covid. Tra i banchi ci saranno circa 7,4 milioni di studenti, oltre 100mila in meno rispetto a settembre 2021, frutto amaro di una denatalità che nei prossimi 10 anni ridurrà di quasi 1,4 milioni il numero di alunni in aula, con conseguenti ricadute anche sull’organizzazione del sistema scolastico. I docenti saranno circa 850mila, inclusi gli almeno 150mila supplenti attesi anche quest’anno nonostante le sette procedure di assunzione previste nei mesi scorsi.

Si parte in base al calendario d’avvio deciso dalle singole regioni. In media, a metà settembre. Alla primaria arrivano i docenti specializzati di educazione motoria (per ora in 25mila classi di quinta), la metodologia Clil (insegnamento di una materia non linguistica in lingua straniera) sbarca anche al primo ciclo, con la formazione dei docenti ai nastri di partenza, prendono il via i nuovi Its Academy e nelle scuole si cominciano a vedere primi nuovi investimenti in infrastrutture e digitale (sul 4.0 ci sono circa 5 miliardi Ue complessivi). Su 94mila posti autorizzati a oggi se ne sono coperti circa 30mila (ma c’è ancora tempo – le stime più accreditate prevedono che si coprirà al massimo il 50-60% delle cattedre, come gli anni precedenti). Il ministro Bianchi ha comunque assicurato che nuovi ingressi e supplenze si faranno in tempo per l’avvio dell’anno. Il Ccnl non è ancora stato rinnovato (con i 90 euro lordi medi al mese oggi previsti non si escludono proteste sindacali a settembre: Bianchi sta cercando risorse aggiuntive); c’è polemica sulle regole anti contagio; e nonostante l’Invalsi abbia certificato profondi gap negli apprendimenti, specie al Sud e tra le realtà più svantaggiate, corsi e attività di recupero fanno fatica a decollare. Abbiamo messo in fila novità (poche) e nodi storici (tanti) che per studenti, famiglie, docenti si ripropongono a ogni suono della prima campanella.

Abilitazione. Binomio laurea più 60 crediti

Una volta c’erano le Ssis. Poi sono arrivati i Pas, i Tfa, e Scienze della formazione primaria. Quindi è toccato al Fit, rimasto però sulla carta. Adesso è la volta del binomio laurea più 60 crediti. Per la sesta volta in una ventina d’anni, l’abilitazione all’insegnamento cambia o si aggiorna. Il nuovo percorso di formazione abilitante targato Patrizio Bianchi, che potrà partire nei prossimi mesi, con l’ok delle università, si può svolgere dopo la laurea oppure durante il percorso, in aggiunta ai crediti necessari per il conseguimento del proprio titolo. È un percorso oneroso per gli aspiranti docenti. Entro luglio dovevano arrivare i primi provvedimenti attuativi, ma, complice anche la fine del governo Draghi, si è ancora in attesa del loro varo.

Assunzioni. Cattedre coperte al 50-60%

Il governo ha autorizzato l’Istruzione ad assumere a tempo indeterminato 94.130 docenti, 10.116 unità di personale tecnico-amministrativo (gli Ata) e 361 presidi. A oggi sono stati assunti circa 30mila docenti, attraverso le sette diverse procedure previste quest’anno, dai concorsi ordinari/straordinari alla call veloce. Si chiuderà, secondo le stime, al 50-60%. Più o meno in linea con gli anni precedenti. A causa dei nodi storici del reclutamento scolastico italiano: mancanza di programmazione del fabbisogno; cattedre scoperte al Nord mentre la gran parte degli aspiranti prof di ruolo risiedono al Sud, graduatorie esaurite da tempo, e non solo nelle materie tecnico-scientifiche, da Firenze in su, scarso appeal della professione per i giovani. A complicare il quadro si è aggiunto l’elevato tasso di bocciatura registrato nei concorsi.

Metodologia Clil. Più lezioni in altre lingue

Finora destinata solo a licei e istituti tecnici, la metodologia di insegnamento di una materia non linguistica in lingua straniera (Clil – Content and language integrated learning) arriva a infanzia, primaria, medie e istituti professionali. L’estensione dell’offerta Clil praticamente a tutti i docenti permette (sulla carta) di potenziare l’apprendimento delle lingue straniere. I corsi di perfezionamento di 20 crediti verranno realizzati da università statali e non statali. Per l’accesso ai corsi, il docente deve essere in possesso di competenze linguistico-comunicative almeno di livello B2.

Contratto. Rinnovo arenato a inizio estate

L’autunno sarà decisivo (o caldo, a seconda dei casi) per capire la sorte del Ccnl Istruzione, che interessa 1,1 milioni di dipendenti (compresi gli 850mila insegnanti), e che si è arenato a inizio estate. Il nodo principale sono le risorse: con quelle al momento a disposizione, circa 2 miliardi, i docenti riusciranno a ottenere un aumento medio mensile intorno ai 90 euro lordi (50-55 euro netti). Una cifra lontana dall’aumento a tre cifre promesso dai precedenti governi. I sindacati minacciano proteste e scioperi a settembre, il ministro Bianchi sta cercando risorse aggiuntive per far salire l’asticella degli aumenti.

Edilizia scolastica. Distribuiti 10 miliardi, manca il personale

L’Istruzione ha già distribuito più di 10 miliardi per asili nido, scuole dell’infanzia, mense, palestre, più di 200 scuole nuove e innovative. Ben più del 40% previsto dal Pnrr nazionale è stato destinato al Sud. Per gli asili e infanzia l’obiettivo Pnrr è realizzare 1.800 interventi e creare più di 260mila nuovi posti per i bimbi; per le mense, crearne e/o riqualificarne mille; per palestre o impianti sportivi, intervenire su 400 edifici. Tutto ciò, però, rischia di non decollare visto che manca personale amministrativo nelle scuole per gestire gli adempimenti. Viale Trastevere ne è consapevole: ha istituito un gruppo di supporto di 100 persone, si sta costituendo una task force, oltre ad animatori digitali ed equipe formative di supporto al Pnrr. I problemi grossi dell’edilizia scolastica restano ancora tutti lì, dall’adeguamento funzionale degli edifici alla valutazione dei rischi strutturali.

Gap apprendimenti. Uno studente su due senza competenze

L’Invalsi a luglio ha confermato come uno studente su due esca da scuola senza le competenze di base. Nonostante ciò attività e corsi di recupero fanno fatica a decollare. L’allarme dell’Invalsi non si ritrova nei voti assegnati dai docenti alla maturità, dove abbondano i cento e lode. Soprattutto al Sud, dove invece i ritardi sono più marcati.

Sport alla primaria. Arriva il docente di educazione motoria 

A settembre, è un’altra novità, arriva il docente di educazione motoria alla primaria, che integrerà le attività didattiche. Come previsto dalla scorsa manovra, si parte a settembre. Si comincia dalle classi quinte (due ore a settimane) e saranno circa 25mila le classi coinvolte di cui oltre 15mila a tempo normale, le rimanenti a tempo pieno, per un totale 2.200 docenti. Il prossimo anno si scenderà nelle classi quarte.

Formazione dei prof. Innovazione nei modelli didattici

Con la legge 79, il Pnrr e il decreto Aiuti bis, si potenzia la formazione dei docenti. L’urgenza si è vista con il Covid, con una generalizzata scarsa qualità della Dad. La formazione in servizio sarà continua e strutturata in modo da favorire l’innovazione dei modelli didattici. Il Pnrr prevede un maxi piano da 800 milioni che punta a coinvolgere 650mila docenti al 2026. La formazione sulle competenze digitali e sull’uso critico e responsabile degli strumenti digitali sarà parte della formazione già obbligatoria per tutti e si svolgerà nell’ambito dell’orario lavorativo. Si introduce poi un sistema di aggiornamento e formazione con una pianificazione su base triennale. Questa formazione sarà su base volontaria per chi oggi è già di ruolo, diverrà obbligatoria per i neo assunti, dopo l’adeguamento del contratto. Criteri del sistema di incentivazione e il numero di ore aggiuntivo da svolgere saranno decisi in sede di contrattazione. I percorsi di formazione saranno definiti dalla Scuola di alta formazione dell’Istruzione, creata dal Pnrr. Questa “nuova” formazione, ha ricordato Bianchi sul nostro giornale, coinvolgerà circa 280mila insegnanti l’anno. Con il decreto Aiuti bis è stato introdotto un altro tassello, prevedendo che i docenti di ruolo che abbiano conseguito una valutazione positiva per tre percorsi formativi consecutivi possono maturare il diritto ad un assegno ad personam di importo pari a 5.650 euro annui che si sommano al trattamento stipendiale. Si tratta di risorse pari a un incremento del 15% dello stipendio medio. A questi insegnanti viene attribuita la qualifica di “esperto”. Questo tassello aggiuntivo, che non entra subito in vigore ma ha già scatenato forti discussioni nel mondo scolastico (si introduce un pò di carriera per i prof), consente di istituire, a regime, un contingente di 32mila docenti esperti (8mila l’anno dal 2032/33 al 2035/36), creando dentro ciascuna scuola un nucleo di insegnanti (in media 4 per ogni scuola) che possono contribuire a migliorare l’offerta formativa complessiva.

Its academy. Decollano gli Istituti tecnologici superi or i

È un’altra novità del nuovo anno, con la riforma che fa decollare gli «Istituti tecnologici superiori – Its Academy», il cui perno sono imprese e territori. Con i primi 500 milioni (in tutto il Pnrr stanzia 1,5 miliardi) saranno potenziati, in particolare, i laboratori. L’obiettivo è ambizioso: almeno raddoppiare gli iscritti (oggi poco più di 21mila studenti). I primi corsi partiranno a ottobre/novembre, ma la strada è lunga: vanno velocemente attuati i 19 provvedimenti previsti per la completa messa a terra della nuova legge. Entro settembre, ha annunciato ancora Patrizio Bianchi, dovrebbe arrivare anche la riforma degli istituti tecnici e professionali. Qui l’idea è restituire “dignità” ai mestieri della produzione lavorando sulle competenze e sui curricula in chiave anti mismatch, oggi schizzato sopra il 40%.

10 Mobilità. Circa 50mila docenti cambieranno scuola

A settembre circa 50mila docenti, 49.891 per l’esattezza, cambieranno scuola. Dopo le ultime deroghe alla normativa (si potevano spostare anche i docenti neo assunti lo scorso settembre) anche quest’anno solito valzer di cattedre a inizio anno. I 50mila trasferimenti (pari al 55,8% del totale dei prof che hanno partecipato alla mobilità ordinaria) riguardano 45.859 domande di mobilità territoriale e 4.032 di mobilità professionale, per un totale di 6.680 spostamenti di docenti fuori regione.

11 Orientamento. Accompagnamento personalizzato

Quasi pronta la riforma dell’orientamento, che sarà attuata con linee guida. I criteri guida sono l’accompagnamento personalizzato fin dalla scuola primaria e azioni-ponte nei diversi passaggi per connettere senza traumi momenti educativi che richiedono differenti modalità di approccio, contrastando il rischio della dispersione (che ha punte del 30 e più per cento al Sud).

12 Regole covid. Mascherine solo per i fragili

I documenti redatti dall’autorità sanitaria prevedono un doppio livello di misure di prevenzione, a seconda della situazione di rischio contagio. La principale novità è l’addio alle mascherine obbligatorie, che restano solo per alunni e personale fragili. Si punta su igiene, sanificazione e ricambi d’aria frequenti. In molte scuole però resta il problema degli spazi.

13 Divari territoriali. Risorse per ridurre l’abbandono

Sono stati assegnati i primi 500 milioni a 3.198 scuole medie e superiori (studenti 12-18 anni). In tutto il Pnrr stanzia 1,5 miliardi, per coinvolgere 820mila studenti. L’obiettivo è ambizioso: portare il tasso di abbandono scolastico dall’attuale 13,5% al 10,2% entro il 2026.

14 Scuola digitale. Realizzazione di 100mila aule 4.0

Il maxi piano di Patrizio Bianchi, avviato fin dal suo arrivo a Viale Trastevere, prevede investimenti per quasi 5 miliardi di risorse Ue, con misure che guardano a studenti, con la realizzazione di 100mila aule 4.0 (sono già arrivati alle scuole i primi 1,3 miliardi), alle famiglie, con la modernizzazione dei rapporti amministrativi, dai pagamenti al dialogo con prof e segreterie (saranno generalizzati strumenti come pagoPa, Spid, Cie), ai docenti, con il piano di formazione di 650mila professori in anni su didattica 4.0 e transizione digitale.

15 Supplenti. Non meno di 150mila cattedre da assegnare

Nonostante le sette diverse procedure assunzionali previste dal governo, si stimano, secondo le previsioni degli esperti e dei sindacati, non meno di 150mila cattedre da assegnare a un supplente. Ma le attuali procedure anche quest’anno non stanno facilitando la vita agli aspiranti docenti, con errori nei punteggi e intoppi informatici. Tutto ciò, che sta avendo ripercussioni sui diretti interessati, si ripercueterà, come sempre, sugli studenti.

16 Licei musicali. Con 3 milioni ampliata l’offerta formativa

Al via l’ampliamento dell’offerta formativa, con corsi extracurriculari a indirizzo jazzistico e nuovi linguaggi musicali. Il ministro Bianchi ha sbloccato i tre milioni previsti: saranno le scuole a partecipare agli avvisi, ciascun progetto dovrà prevedere un budget non inferiore a 12mila euro e non superiore a 30mila. Per la selezione saranno usati criteri quali, ad esempio, la qualità e l’innovatività delle proposte, l’eventuale collaborazione tra scuola e realtà culturali e musicali del territorio, il coinvolgimento di esperti e famiglie. Le scuole selezionate otterranno il 50% dei fondi a dovuti a titolo di acconto e il 50% a saldo, in seguito a rendicontazione.

.

.

.

.

.

La scuola riapre tra nuove sfide e vecchi nodi: si ricomincerà con 150mila supplenti ultima modifica: 2022-08-19T06:17:29+02:00 da
WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com

GILDA VENEZIA - Associazione Professionale GILDA degli INSEGNANTI - Federazione Gilda Unams

webmaster: Fabio Barina



Sito realizzato da Venetian Navigator 2 srl