Per valorizzare l’individualità e le caratteristiche personali dei bambini ad alto potenziale, il LabTalento organizza formazioni per gli insegnanti e laboratori per i ragazzi e le loro famiglie. A occuparsi di plusdotazione ci sono anche altre realtà, come l’associazione Gate Italy e la società Sem Italy, che collabora con il Renzulli center for creativity, gifted education and talent development dell’università del Connecticut, proponendo attività didattiche strutturate su un metodo specifico, il “modello di arricchimento scolastico”.

“A scuola il mio talento è sempre stato considerato una perdita di tempo”, racconta Gaia Daria Miolla, 22 anni, di Bari. “Sono sempre stata molto eclettica: quando avevo cinque anni ho scritto il mio primo libro e ho vinto un premio letterario, a nove suonavo il pianoforte e poi la batteria e la chitarra”. Gaia è una ragazza ad alto potenziale, eppure fin dall’elementari ha avuto grandi difficoltà a scuola: ha cambiato nove istituti ed è stata bocciata tre volte. “Le insegnanti mi consideravano casinista e nullafacente, ma erano loro a non capire il mio approccio: piuttosto che imparare le nozioni a memoria, preferivo realizzare un disegno o comporre una canzone, ma per loro questo non era ‘studiare’. A 16 anni suonavo nei teatri in giro per l’Europa, e le professoresse dicevano a mia madre: ‘Basta con questa musica, sua figlia si deve concentrare sulla scuola’”.

È stato solo in quarta liceo che Gaia ha fatto il test e ha scoperto di essere una ragazza ad alto potenziale. “Ho informato la scuola, che avrebbe dovuto ideare un piano di studi personalizzato”, ricorda. “Questo non è successo, anzi: un’insegnante mi ha preso in giro davanti alla classe, chiamandomi ‘ragazza speciale’. Mi sentivo stupida e incapace. L’arte è stata la mia terapia: appena uscivo da scuola, correvo in sala prove”. Nel 2018 Gaia ha partecipato al programma televisivo The voice of Italy, e ha realizzato tre brani per la colonna sonora della fiction Oltre la soglia. L’anno scorso ha vinto la Biennale MArteLive di Roma, selezionata nella categoria musica con il suo progetto da cantautrice solista, con il nome d’arte Gea. “Se avessi saputo prima di essere gifted, almeno avrei dato un nome al mio disagio e avrei evitato molte situazioni di solitudine e bullismo”, conclude. “Almeno adesso so chi sono”.