Il Corriere della sera, 18.3.2019
Il rapporto sul cosiddetto «valore aggiunto» delle scuole, ovvero la capacità di portare i propri alunni a ottenere dei risultati migliori di quelli attesi in base al loro livello di partenza e al background delle famiglie. Una scuola è buona se riesce a riscattare i suoi alunni, cattiva se non lo fa. Al Sud ce ne sono tante, troppe che mancano l’obiettivo.
Cos’è che fa di una scuola una buona scuola?
Come si valuta la bontà di una scuola? Non certo in base ai risultati dei suoi alunni, che dipendono da una serie di fattori esterni come il background socioeconomico delle famiglie d’origine, inteso come il reddito e il livello di studi dei genitori, l’eventuale origine immigrata, il genere, il livello di partenza all’uscita dal ciclo di studi precedente ecc. Che una scuola del centro città di Milano ottenga risultati migliori di una della periferia di Reggio Calabria non vuol dire automaticamente che la prima sia una buona scuola e la seconda sia cattiva. Ecco perché l’Invalsi, il sistema di valutazione standardizzata delle scuole italiane, ha elaborato un parametro per misurare l’efficacia di ciascun istituto in base al confronto fra il livello di partenza dei suoi alunni e quello raggiunto durante il percorso scolastico. In quest’ottica, una scuola è buona se i suoi alunni vanno meglio di quelli di altre scuole che provengono da contesti simili e cattiva se vanno peggio. E’ il cosiddetto «valore aggiunto», un indicatore statistico che permette di misurare l’efficacia di ciascuna scuola, intesa come la sua capacità di riscattare parzialmente i suoi alunni dallo svantaggio di partenza o, nel caso delle scuole più fortunate, di farli eccellere oltre i loro livelli già alti di partenza. Confrontando le scuole italiane in base la valore aggiunto, l’Invalsi ha ottenuto un quadro da cui risulta che non solo le scuole del Sud vanno peggio in termini assoluti ma, ciò che è più grave, che al Sud ci sono molte più scuole con un valore aggiunto negativo che al Nord. Ecco il rapporto in dettaglio.
La variabilità delle scuole meridionali
Fin dalle elementari confrontando i risultati fra scuole del Nord del Centro e del Sud si nota come le scuole meridionali si caratterizzino per essere molto più variabili nei risultati che al Centro-Nord. Mentre le scuole del Centro-Nord tendono ad avere risultati nella media di quelli attesi al Sud ci sono più scuole che si discostano dalla media, sia nel bene che nel male.
Più scuole scarse al Sud e nelle Isole
Nella scuola secondaria di primo grado, il quadro appare in parte mutato: il numero di scuole con valore aggiunto leggermente positivo o positivo nel Nord e nel Centro (in particolare nel Nord Ovest) supera in percentuale quello delle analoghe scuole del Sud e delle Isole, mentre al contempo nel meridione cresce la percentuale di scuole con valore aggiunto leggermente negativo o negativo.
Si salvano solo i licei
Anche nella scuola secondaria di secondo grado al Sud e nelle Isole c’è una percentuale di scuole con valore aggiunto leggermente negativo o negativo maggiore di quella che si riscontra altrove, ma dipende dal tipo di scuola. I licei, soprattutto classici e scientifici, tengono botta meglio degli istituti tecnici e professionali che invece in particolare nell’istruzione tecnica e professionale vanno molto male.
Obiettivo mancato
In conclusione, nel meridione non mancano scuole efficaci al pari di quelle del resto d’Italia, ma accanto ad esse ce ne sono troppe che mostrano di essere scarsamente efficaci; in altre parole, la tendenza a una polarizzazione fra istituti è il tratto che contraddistingue, complessivamente, la situazione del sistema scolastico nel mezzogiorno d’Italia. Non solo dunque il Nord e il Centro vanno meglio del Sud, ma garantiscono anche un livello medio di formazione che al Sud è molto più discontinuo: con scuole molto più buone della media e altre infinitamente peggiori, sicché al Sud, più che altrove, troppo spesso la scuola pubblica manca l’obiettivo di garantire a tutti un’istruzione di qualità.
Licei classifici e scientifici, matematica