Ma che fine hanno fatto i 300 milioni che dovevano andare nel contratto scuola?

Gilda Venezia

 di Fabrizio Reberschegg, dalla Gilda degli insegnanti di Venezia, 17.11.2022.

Le spinte alla creazione di una “carriera dei docenti” stanno diventando sempre più forti e sempre di più slegate dalla funzione docente essenziale (insegnare!)

Gilda Venezia

Il 3 ottobre 2022 i sindacati hanno sottoscritto il Contratto Collettivo Integrativo sul MOF dichiarando di aver conseguito una grande vittoria per aver spostato i più di 300 milioni previsti dalla legge di bilancio 2022 per l’implementazione del MOF (merito..) alle poste contrattuali con l’obiettivo di implementare la parte tabellare degli stipendi.

La recente firma del CCNL 2018-21 per la parte economica, spinta anche dall’urgenza da parte dello Stato di spendere i più di tre miliardi accantonati per il contratto scuola dai precedenti governi per evitare di essere penalizzata nei fondi del PNRR, sembra aver dimenticato l’esistenza di questo “tesoretto”. Chi non si è dimenticato dalla sua esistenza sono i dirigenti scolastici dell’ANP (associazione nazionale presidi) e alcune forze politiche che confidano di utilizzare tale somma non certo per aumentare gli stupendi del personale della scuola, ma per il cosiddetto middle management. Per middle management molti dirigenti scolastici intendono una serie di figure di supporto dell’attività gestionale della scuola dell’autonomia. Si tratta dei collaboratori del dirigente, dei coordinatori di classe, di dipartimento, dei responsabili di progetto, dei responsabili dei PCTO, dei tutor per i neo immessi in ruolo, ecc. Alcuni “esperti” hanno contato più di 30 possibili  figure “ di sistema”. L’attuale capienza del “tesoretto” sarebbe sufficiente a riconoscere solo alcune figure che ora sono in carico di fatto sul Fondo delle Istituzioni Scolastiche.

L’ANP immagina di utilizzare discrezionalmente questi fondi per premiare il loro staff e le funzioni di natura organizzativa senza passare per la contrattazione di istituto. In concreto si tratterebbe di un supporto alla funzione dirigenziale pagato con soldi che potevano essere inseriti nella contrattazione nazionale per l’implementazione degli stipendi.

L’autonomia scolastica ha generato, e continua a generare, una pletora di funzioni e oneri spesso inutili e autoreferenziali per la loro natura poco organizzativa e molto burocratica. Ma alcune sono sicuramente necessarie ed erano già presenti nella scuola pre-autonomia con una capacità di rappresentanza e gestione sicuramente più democratica e efficiente. Si pensi alla figura del vicepreside che era eletto la Collegio dei Docenti. Si ricordi delle funzioni strumentali ancora elette dal Collegio dei Docenti.

Alcuni dirigenti in tendono l’autonomia scolastica come azienda con loro a capo e con rapporti di natura gerarchica. Vedono pertanto come fumo negli occhi le interferenze del Collegio dei Docenti e della contrattazione sindacale alle loro decisioni. Fino ad oggi il Fondo delle Istituzioni Scolastiche (FIS) è stato utilizzato per valorizzare le cosiddette “figure di sistema”, ma il FIS era ed è parte delle risorse contrattuali nazionali che spettano ai lavoratori della scuola, soldi stornati dalla retribuzione tabellare negli anni novanta del secolo scorso per premiare il “lavoro aggiuntivo”, il tutto con il consenso entusiastico dei sindacati confederali chiamati a contrattare tali risorse.

La spinta creativa amministrativa-burocratica legata a pessime riforme della scuola ha introdotto negli ultimi vent’anni figure e funzioni non riconosciute formalmente nel contratto nazionale e lasciate alla libera applicazione nelle singole scuole e al libero riconoscimento retributivo della contrattazione di Istituto. Ad esempio, la funzione di coordinatore di classe, che tutti considerano essenziale, è oggetto di una retribuzione aggiuntiva spesso differenziata tra scuola a scuola essendo la contrattazione con le RSU l’elemento decisorio. Un sindacato serio dovrebbe rivendicare poche cose:

  • Le funzioni o figure di sistema dovrebbero essere pagate omogeneamente a livello nazionale con tabelle contrattate in CCNL
  • Le funzioni o figure di sistema devono essere espressione della “comunità educante”, non solo del dirigente scolastico, con scelte di natura collegiale
  • Le funzioni o figure di sistema restano sempre espressione di un lavoro accessorio a quello della docenza e come tale deve essere volontario e non obbligatorio. Solo pagando di più tali funzioni si creano le condizioni per una più motivata partecipazione degli interessati.

Nel contesto attuale preoccupa pertanto che i 300 milioni del tesoretto siano stati stornati dalle poste del CCNL anche perché le spinte alla creazione di una “carriera dei docenti” stanno diventando sempre più forti e sempre di più slegate dalla funzione docente essenziale (insegnare!). Confidiamo che nella discussione sulla parte normativa del CCNL, che dovrebbe essere imminente, non si usino queste risorse per trasformare ancora di più la funzione docente in funzione impiegatizia e con caratteristiche amministrative e gestionali strumentali alla figura del dirigente scolastico.

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Ma che fine hanno fatto i 300 milioni che dovevano andare nel contratto scuola? ultima modifica: 2022-11-17T08:12:43+01:00 da
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