ItaliaOggi, 2.10.2018
– Niente vicolo di destinazione dal 2018.
Bonus merito, fondi in stand by. Il decreto ministeriale che reca le regole sugli importi e le disposizioni di attuazione è ancora fermo alla Corte dei conti. E solo dopo il placet della magistratura contabile potrà essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale: presupposto indefettibile affinché le relative somme possano essere versate alle scuole. Lo ha fatto sapere l’amministrazione centrale a margine di una riunione che si è tenuta a viale Trastevere con i sindacati firmatari del contratto di lavoro, Cgil, Cisl, Uil, Gilda e Snals, in merito all’assegnazione delle risorse finanziarie per l’anno scolastico 2018/2019.
La novità di quest’anno riguarda la confluenza delle risorse dei vari capitoli all’interno del fondo per il miglioramento dell’offerta formativa e la cessazione del vincolo di destinazione d’uso. Va detto subito che il vincolo continuerà a permanere per i fondi relativi al bonus del merito previsto dalla legge 107/2015, mentre non sarà più valido per le altre voci. La cessazione della destinazione d’uso obbligatoria discende dall’articolo 40, comma 1, del nuovo contratto. Al quale è stata data attuazione con l’articolo 9, comma 2, del contratto collettivo nazionale integrativo del 1° agosto scorso.
La contrattazione integrativa di istituto, dunque, potrà disporre autonomamente delle relative cifre indicando quali somme debbano essere destinate per la retribuzione delle varie prestazioni accessorie, la cui regolazione è stata demandata al tavolo negoziale di istituto. L’autonomia negoziale potrà essere esercitata per i fondi del 2018/2019. E ciò avrà valore anche per gli eventuali avanzi che dovessero residuare e che potranno essere utilizzati senza vincolo di destinazione d’uso ai fini della contrattazione dell’anno scolastico 2019/2020. Il vincolo continuerà a permanere, invece, per gli avanzi del 2017/2018 che, per contro, dovranno fare riferimento alla disciplina precedente.
Per quanto riguarda il bonus del merito, il vincolo di destinazione d’uso delle relative somme resta fermo, ma la contrattazione d’istituto indicherà la percentuale degli aventi titolo e i minimi e massimi percepibili.
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Merito in stand-by, il decreto è alla Corte ultima modifica: 2018-10-02T09:03:02+02:00 da