Non è il preside a chiudere la scuola. Decide il dipartimento di prevenzione

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di Carlo Forte,  ItaliaOggi  1.9.2020.

Dipenderà dal numero di casi covid accertati.

La conferenza stato regioni ha approvato all’unanimità le indicazioni operative dell’istituto superiore di sanità per casi e focolai Covid19 nelle scuole e nei servizi educativi dell’infanzia. Ecco le regole a cui dovranno attenersi gli operatori scolastici in caso di casi sospetti. Nel caso in cui alunno presenti i sintomi dell’infezione da Covid-19 il docente o il collaboratore scolastico di prossimità dovrà immediatamente segnalarlo al referente scolastico Covid-19: un docente che sarà adeguatamente formato per occuparsi del problema. La formazione avverrà a distanza ed è stata prevista nel periodo dal 28 agosto al 31 dicembre 2020. Il referente chiamerà subito i genitori e curerà che l’alunno attenda in uno spazio separato indossando la mascherina chirurgica, assistito da un operatore scolastico sempre munito di mascherina chirurgica. Dopo che l’alunno avrà fatto rientro a casa prelevato da un genitore, il dirigente scolastico dovrà provvedere affinché le superfici della stanza o l’area di isolamento vengano pulite e disinfettate. I genitori dovranno, quindi contattare il pediatra o il medico di medicina generale che provvederà alla valutazione clinica del caso.

Il pediatra o il medico, quindi, dovranno richiedere tempestivamente il test diagnostico e dovranno comunicarlo al dipartimento di prevenzione. Infine, il dipartimento di prevenzione provvederà all’esecuzione del test diagnostico. Qualora l’alunno dovesse manifestare i sintomi dell’infezione a casa, dovrà rimanere necessariamente presso la propria abitazione essendogli preclusa la possibilità di essere ammesso a scuola. I genitori, quindi, dovranno informare la scuola che l’alunno si assenterà per motivi di salute e dovranno informare il pediatra o il medico di medicina generale. Il pediatra o il medico, quindi, dovranno richiedere tempestivamente il test diagnostico e dovranno comunicarlo al dipartimento di prevenzione. Infine, il dipartimento di prevenzione provvederà all’esecuzione del test diagnostico. Se a presentare la sintomatologia sarà un operatore scolastico mentre si trova a scuola, bisognerà provvedere a fargli indossare tempestivamente la mascherina chirurgica. E l’interessato sarà invitato a fare ritorno presso la propria abitazione e a consultare il proprio medico di medicina generale.

Il medico dovrà richiedere tempestivamente l’esame e dovrà comunicarlo al dipartimento di prevenzione che provvederà all’esecuzione del test diagnostico. Se infine l’operatore scolastico dovesse presentare i sintomi dell’infezione mentre si trova presso la propria abitazione, dovrà consultare il proprio medico di medicina generale e comunicare l’assenza per malattia a scuola, da giustificare con certificato medico. Il medico, quindi, dovrà richiedere tempestivamente il test diagnostico e dovrà comunicarlo al dipartimento di prevenzione che provvederà all’esecuzione del test. In caso di test positivo, il referente scolastico Covid-19 dovrà attivare le procedure di contact tracing. Pertanto, dovrà fornire l’elenco degli studenti della classe in cui si è verificato il caso confermato; fornire l’elenco degli insegnanti/educatori che hanno svolto l’attività di insegnamento all’interno della classe in cui si è verificato il caso confermato; fornire elementi per la ricostruzione dei contatti stretti avvenuti nelle 48 ore prima della comparsa dei sintomi e quelli avvenuti nei 14 giorni successivi alla comparsa dei sintomi. Per i casi asintomatici, bisognerà considerare le 48 ore precedenti la raccolta del campione che ha portato alla diagnosi e i 14 giorni successivi alla diagnosi medesima. Infine dovrà indicare eventuali alunni/operatori scolastici con fragilità e fornire eventuali elenchi di operatori scolastici e/o alunni assenti.

La valutazione dello stato di contatto stretto è di competenza del dipartimento di prevenzione e le azioni saranno intraprese dopo una valutazione della eventuale esposizione. Se un alunno/operatore scolastico risulterà positivo, il dipartimento valuterà di prescrivere la quarantena a tutti gli studenti della stessa classe e agli eventuali operatori scolastici esposti che si configurino come contatti stretti. La chiusura di una scuola o parte della stessa dovrà essere valutata dal dipartimento in base al numero di casi confermati e di eventuali cluster e del livello di circolazione del virus all’interno della comunità.

Un singolo caso confermato in una scuola non dovrebbe determinarne la chiusura soprattutto se la trasmissione nella comunità non dovesse risultare elevata. Inoltre, il dipartimento potrà prevedere l’invio di unità mobili per l’esecuzione di test diagnostici presso la struttura scolastica in base alla necessità di definire eventuale circolazione del virus. Qualora un alunno o un operatore scolastico risultasse contatto stretto di un contatto stretto (ovvero nessun contatto diretto con il caso), non vi sarà alcuna precauzione da prendere a meno che il contatto stretto del caso non risulti successivamente positivo ad eventuali test diagnostici disposti dal dipartimento di prevenzione e che quest’ultimo abbia accertato una possibile esposizione

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Non è il preside a chiudere la scuola. Decide il dipartimento di prevenzione ultima modifica: 2020-09-01T08:15:44+02:00 da
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