Pensioni, cosa cambia con la manovra 2025

Gilda Venezia

Orizzonte Scuola, 30.12.2024.

Confermate Quota 103, Opzione Donna e APE Sociale.

Gilda Venezia

La legge di bilancio è stata approvata in via definitiva e fissa alcune novità importanti, anche per quanto riguarda il mondo della scuola. Per il sistema pensionistico, invece, poche le modifiche previste.

Docenti e ATA potranno aspettare i 67 anni per andare in pensione

Partiamo da una novità che tocca da vicino il personale docente e ATA. La manovra 2025 abolisce il pensionamento d’ufficio per i docenti che compiono 65 anni entro il 31 agosto 2025 e hanno maturato i requisiti contributivi necessari (41 anni e 10 mesi per le donne, 42 anni e 10 mesi per gli uomini).

Pertanto, viene riproposta la possibilità di trattenimento in servizio fino a 70 anni e il bonus Maroni viene esteso ai dipendenti che raggiungono il requisito per la pensione anticipata, ma che scelgono di restare a lavoro.

Come spiegato in precedenza, l’articolo 1, commi 162-165, della nuova legge di bilancio, cancella la cessazione d’ufficio alle condizioni precedentemente descritte, aprendo nuovi scenari per il futuro del personale scolastico.

Grazie al nuovo provvedimento, dunque, l’età anagrafica per la pensione d’ufficio si innalza a 67 anni. Per il personale scolastico, i requisiti contributivi restano invariati: 41 anni e 10 mesi per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini.

Pensioni: possibile sommare i contributi obbligatori e quelli complementari

Una novità interessante che arriva dalla legge di bilancio 2025 è quella che riguarda la possibilità di anticipare la pensione a 64 anni, combinando la previdenza obbligatoria con quella complementare.

Con la nuova voce prevista dalla manovra 2025, si permetterà ai lavoratori, in particolare i Millennials con carriere discontinue e bassi salari, di accedere alla pensione prima dei 70 anni, età attualmente prevista per chi ha iniziato a lavorare dal 1° gennaio 1996. Per raggiungere questo obiettivo sarà necessario cumulare la rendita integrativa con la pensione pubblica, al fine di raggiungere la soglia richiesta, pari a tre volte l’assegno sociale (circa 1.603 euro al mese nel 2024).

APPROFONDISCI

Andare in pensione nel 2025

Per quanto riguarda il sistema pensionistico, per il resto rimane tutto uguale a prima. La Legge di Bilancio per il 2025 ha prorogato le misure in scadenza al 31 dicembre 2024: Quota 103, Opzione Donna e APE sociale, mentre i requisiti di età anagrafica sono rimasti immutati per il biennio 2025-2026 in base al decreto n.243 del Ministero dell’Economia del 18 luglio 2023, pubblicato il 17 ottobre sulla Gazzetta Ufficiale.

Quota 103

Si rivolge a lavoratrici e lavoratori che raggiungono 62 anni di età anagrafica e 41 anni di contributi entro la fine del 2024, con regole di calcolo e limiti specifici sull’importo dell’assegno pensionistico fino al raggiungimento dell’età pensionabile ordinaria.

Opzione Donna

Si tratta di una modalità rivolta alle lavoratrici che, entro il 31 dicembre 2023, abbiano accumulato almeno 35 anni di contributi e 61 anni di età, con possibilità di riduzione legata al numero di figli e altre condizioni specifiche.

APE Sociale

Viene introdotto un innalzamento dell’età minima a 63 anni e 5 mesi, con conferma delle condizioni di accesso per categorie di lavoratori impegnati in attività considerate gravose, come gli insegnanti di scuola dell’infanzia e primaria.

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Pensioni, cosa cambia con la manovra 2025 ultima modifica: 2024-12-31T06:41:38+01:00 da

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