Rapporto Invalsi 2023. La conferma di un disastro che poco interessa

Gilda Venezia

dal blog di Gianfranco Scialpi, 14.7.2023.

Rapporto Invalsi 2023. Confermato il disastro educativo. L’Istituto non propone soluzioni. I massmedia lo considerano poco interessante, la politica si dimostra indifferente

Rapporto Invalsi 2023. Il solito desolante scenario

Rapporto Invalsi 2023. A inizio estate, puntuale vengono comunicati i risultati delle prove. Pochi i miglioramenti. Sostanzialmente l’orizzonte è nero. In sintesi (Ansa) “In II elementare i risultati di Italiano e di Matematica sono più bassi di quelli del 2019 e del 2021 e in linea con quelli del 2022. In Matematica 1 bambino su 3 non raggiunge le competenze di base nè in II nè in V. Qui i risultati del 2023 sono più bassi degli anni precedenti, compreso il 2022, in tutte le discipline. In alcune regioni del Sud solo 1 ragazzo su 2 delle scuole medie comprende correttamente quello che legge e 2 studenti su 3 non sono capaci di leggere e comprendere un testo in inglese. Si confermano forti disuguaglianze al Sud sia in termini di capacità della scuola di attenuare l’effetto delle differenze socio-economico-culturali sia in termini di differenze tra scuole e tra classi.
    Metà dei giovani che termina le superiori non è in grado di comprendere quel che legge; solo il 51% raggiunge il livello base, con un divario tra Nord e Sud di 23 punti; in Matematica il 50% degli studenti (invariato rispetto al 2022) raggiunge il livello base con un divario tra le aree fino a 31 punti. In Inglese il 54% degli studenti raggiunge il B2 nella prova di reading (+2% rispetto al 2022) e il 41% in quella di listening (+3% sul 2022 e + 6% dal 2019)”.

Qualche considerazione su una somministrazione inutile

Innanzitutto le prove Invalsi risultano inutili, perché confermano la profonda crisi del sistema scolastico italiano. L’Invalsi si tiene alla larga dall’indicare le soluzioni, tanto che il maestro-giornalista Alex Corlazzoli scrive su IlfattoquotidianoA luglio l’Invalsi presenta i dati. Il giorno prima lo fa con noi giornalisti che poniamo domande sulle proposte da mettere in atto alle quali il presidente di turno si limita a dire che “non sta a lui”, giustamente“. Se questo è il siparietto che ci viene proposto ogni anno, ha senso sprecare risorse pubbliche (quasi cinque milioni di €) per una mega-attività che non porta miglioramenti al sistema scolastico? Se anche quest’anno i risultati sono disastrosi significa che si naviga a vista.
L’inutilità delle prove è confermata dalla pretesa di “misurare l’apprendimento di alcune competenze fondamentali”, attraverso una singola prova. Come afferma G. Corsini, nella migliore delle ipotesi possono certificare qualche conoscenza, abilità. Punto.
Infine le prove sono inutili perché sporcate dagli aiuti degli insegnanti. L’Istituto è consapevole di questa possibile intromissione fin dal 2008. “Le prove standardizzate aggiuntive dovranno essere somministrate agli studenti da personale esterno, diverso dagli insegnanti di ciascuna scuola. È naturale, infatti, che gli insegnanti locali abbiano un incentivo ad aiutare i loro studenti o a lasciare che si aiutino gli uni con gli altri copiando, e questo evidentemente falserebbe i risultati della valutazione”

Il disinteresse generale conferma la marginalità della scuola

G. Fracassi segretaria FLC-CGIL) sintetizza efficacemente lo scenario: “C’è un’emergenza scuola in questo Paese e solo chi non vuole vedere non se ne accorge“. L’esponente sindacale non ritiene efficaci le soluzioni prospettate dal Governo: autonomia differenziata, ridimensionamento, liceo made in Italy. Di fronte a questo terremoto formativo i massmedia e la politica sono distratti da altro: la riforma della giustizia e i casi personali (Santanché- Delmastro) e indiretti (figlio del Presidente del Senato) che coinvolgono la politica. Talk-show e intere pagine dei giornali sono prigionieri di queste vicende, con interviste, dichiarazioni articoli-fiume,…
La scuola, invece, è ignorata e relegata all’angolo, confermando quanto fossero vuote, durante la pandemia,  le dichiarazioni sulla sua presunta centralità.
Appuntamento al prossimo anno per commentare lo stesso sostanziale disastro educativo.

 

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Rapporto Invalsi 2023. La conferma di un disastro che poco interessa ultima modifica: 2023-07-15T06:42:42+02:00 da
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