Recuperi, ogni scuola farà da sé

Gilda Venezia

di Alessandra Ricciardi, ItaliaOggi  20.3.2021.

Per recuperare le lacune degli studenti, dopo un anno di Covid e di didattica a distanza, non ci sarà un piano nazionale, come inizialmente aveva lasciato intendere il ministro dell’istruzione, Patrizio Bianchi: toccherà al singolo istituto organizzarsi.

Gilda Venezia

Ogni scuola farà da sé. Per recuperare le lacune degli studenti, dopo un anno di Covid e di didattica a distanza, non ci sarà un piano nazionale, come inizialmente aveva lasciato intendere il ministro dell’istruzione, Patrizio Bianchi: toccherà al singolo istituto organizzarsi, formulare un progetto, che potrà anche coinvolgere soggetti esterni alla scuola, per mettere in campo corsi di recupero ma anche attività di socializzazione. È una delle novità del decreto legge Sostegni, licenziato ieri dal consiglio dei ministri. Finanziamento aggiuntivo messo a bilancio: 150 milioni di euro. Il governo ha messo sul piatto anche 78,5 milioni di euro per aiutare le università nella fase di emergenza Covid: a pagare in questo caso sarà l’Agenzia nazionale della Ricerca, che nel giro di poco più di un anno dalla sua fondazione ha visto prima dimezzare i propri fondi (a regime 300 milioni di euro) per pagare l’assunzione di nuovi ricercatori, misura voluta dall’ex ministro dell’università, Gaetano Manfredi, e ora, con la ministra Cristina Messa, perde altri 78,5milioni sul 2021 per finanziare l’ammodernamento delle infrastrutture tecnologiche e le piattaforme digitali degli atenei. L’Anr, istituita con la legge di bilancio 2020, aveva l’obiettivo di promuovere e finanziare «progetti di ricerca da realizzare in Italia… altamente strategici… fortemente integrati e innovativi» (articolo 1, comma 242 legge 160/2019).

I 150 milioni di euro per finanziare le attività extracurriculari della scuola andranno principalmente alle istituzioni delle regioni del centro-Nord. Per quelle delle aree più svantaggiate del paese, stimate dalla relazione tecnica in un 60% dell’intero contingente, il governo infatti dirotterà i fondi europei dal Pon, il Piano operativo nazionale, 2014-2020. In tal modo, indirizzando sulle attività di recupero i fondi Pon, il governo conta di riuscire a coprire tutto il territorio nazionale.

La relazione tecnica al decreto legge calcola che in media ogni istituto riceverà circa 45 mila euro. Le scuole saranno autonome nel formulare il piano, che non prevede solo recuperi di apprendimenti ma anche della vita sociale e di gruppo. L’istituto interessato potrà ricorrere anche a soggetti esterni a cui affidare il progetto: questo elimina il problema di dover rivedere i carichi di lavori dei docenti a livello nazionale. Per avere il finanziamento, la scuola dovrà fare una manifestazione d’interesse partecipando a un bando nazionale. Il progetto potrà partire anche durante l’estate, a cavallo tra i due anni scolastici, e dovrà essere rea lizzato o affidato entro dicembre 2021. Il dl stanzia altri 150 milioni per gli acquisti sanitari delle scuole e per intensificare i test diagnostici e il contact tracing. Il decreto dispone inoltre l’assenza giustificata, senza dunque decurtazioni stipendiali, per il personale scolastico che si vaccina.

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Recuperi, ogni scuola farà da sé ultima modifica: 2021-03-20T07:32:39+01:00 da
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