Rientro a scuola

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di Flavia Amabile,  La Stampa 2.9.2017

– Si avvicina il giorno in cui oltre 6 milioni di studenti italiani, tra scuola dell’infanzia, primaria e secondaria, inizieranno l’anno scolastico, un anno pieno di novità approvate durante il via libera alle deleghe previste nella Buona Scuola: dall’esame di terza media, alle prove Invalsi.

Come sempre il rientro non avverrà lo stesso giorno in tutte le regioni. I primi saranno gli alunni della provincia di Bolzano che riprenderanno il 5 settembre, seguiti da quelli di Abruzzo, Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e della provincia di Trento che vedranno finire le loro vacanze l’11 settembre. Quattro giorni dopo entreranno gli studenti Emilia Romagna, Lazio, Marche, Puglia e Toscana che dovranno ricominciare il 15 settembre.

Sarà anche l’anno in cui dovranno entrare a regime le assunzioni previste dalla legge sulla Buona Scuola. Saranno 52.000 i posti disponibili per le assunzioni, compresi i 15.100 in più previsti dalla legge di Bilancio grazie alla trasformazione di una parte dell’organico di fatto in organico di diritto. Le procedure per le assunzioni, ha promesso a luglio la ministra, hanno tempi certi che dovranno impedire la confusione che l’anno scorso provocò problemi fino a Natale.

PRIMARIA – Bocciature più difficili  

Alla primaria varrà la normativa già oggi vigente: la non ammissione è prevista solo in casi eccezionali e con decisione unanime dei docenti della classe. Ma con una novità: il Miur precisa che l’ammissione è prevista anche in caso di livelli di apprendimento parzialmente raggiunti o in via di prima acquisizione. «Questo non per rendere impossibile la bocciatura – sostiene la ministra Valeria Fedeli – ma perché chiediamo alle scuole di attivare – proprio grazie alla legge approvata, che rafforza questo meccanismo – specifiche strategie di miglioramento per sostenere il raggiungimento dei necessari livelli di apprendimento da parte degli alunni e delle alunne più deboli.

Vale a dire che prima di arrivare a una bocciatura la scuola dovrà mettere in campo azioni mirate ad includere, a non lasciare solo chi resta indietro». Nella secondaria di I grado resta ferma la necessità di frequenza di almeno tre quarti del monte ore annuale per essere ammessi alla classe successiva. L’ammissione poi può essere deliberata, con giudizio motivato, anche in caso di parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento.

SECONDARIA – Cambia l’esame di fine ciclo  

Gli studenti che frequentano nell’anno scolastico 2017-18 la terza media dovranno sostenere un esame diverso dal passato. Scompare la prova Invalsi e la prova nella seconda lingua straniera. Restano le prove scritte di italiano, matematica e una terza prova scritta su entrambe le lingue straniere studiate, articolata in una sezione per ciascuna lingua.

A seguire la prova orale. Il colloquio è finalizzato a valutare le conoscenze descritte nel profilo finale dello studente secondo le indicazioni nazionali, con particolare attenzione alla capacità di argomentazione, di risoluzione di problemi, di pensiero critico e riflessivo. Per i percorsi a indirizzo musicale, nell’ambito del colloquio è previsto anche lo svolgimento di una prova pratica di strumento.

Il test Invalsi, tuttavia, non scompare del tutto. Verrà sostenuto entro aprile e costituirà un requisito imprescindibile per l’ammissione all’esame. In ogni scuola sarà costituti una commissione d’esame, articolata in sottocommissioni per ciascuna classe terza. I membri saranno scelti tra i docenti del consiglio di classe.

SUPERIORI – Ultima maturità con la terza prova  

La maturità dell’estate 2018 resta invariata. Ma gli studenti del quarto anno delle superiori dovranno prepararsi a sostenere un esame diverso nel 2019. Avrà solo due prove scritte e un colloquio orale. Scompare, insomma, la terza prova, il “quizzone”, restano la prova di italiano e la seconda che cambia in base all’indirizzo di studi. Lo svolgimento delle attività di alternanza Scuola-Lavoro diventa requisito di ammissione, insieme allo svolgimento della Prova nazionale Invalsi in italiano, matematica e inglese. La prova scritta Invalsi avrà carattere nazionale e sarà effettuata durante l’anno scolastico, ma non farà parte dell’esame finale e non si terrà nemmeno nell’ultima fase dell’anno scolastico.

Si verrà ammessi con la sufficienza in tutte le discipline. Il Consiglio di classe, però, può ammettere, con adeguata motivazione, chi ha un voto inferiore a sei in una disciplina. L’ammissione con una insufficienza incide sul credito finale. Nulla da fare, invece, se si ha l’insufficienza in condotta, non si verrà ammessi. Il voto finale resta in centesimi, ma si darà maggior peso al percorso fatto nell’ultimo triennio.

I TEST – Invalsi anticipato anche sull’inglese  

Dopo i primi dieci anni di test Invalsi arrivano alcune novità legate all’esperienza maturata in questo periodo. Nella scuola primaria le quinte classi hanno già un test che prevede prove di italiano e matematica. Dovranno sostenere anche una nuova rilevazione sull’apprendimento della lingua inglese.

La novità più rilevante riguarda la scuola secondaria di primo grado dove viene eliminata la prova Invalsi a carattere nazionale all’interno dell’esame di Stato che era diventata un vero e proprio incubo per gli studenti e un elemento di forte penalizzazione per il voto finale. La prova non viene eliminata completamente ma verrà effettuata in un altro momento dell’anno scolastico, al massimo entro aprile e mantiene. In ogni caso non si tratterà di un ruolo secondario. Al contrario: il test Invalsi avrà la funzione di requisito obbligatorio di ammissione all’esame.

Anche in questo caso alle prove di italiano e matematica verrà aggiunta una nuova rilevazione sull’apprendimento della lingua inglese per certificare le abilità di uso e comprensione della lingua.

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Rientro a scuola ultima modifica: 2017-09-02T07:44:50+02:00 da
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