A Mestre e Marghera proteste di insegnanti, studenti e genitori contro il decreto del governo
La Nuova Venezia, 28.5.2015.
MARGHERA. Due appuntamenti per la scuola e contro la riforma votata dal governo oggi a Mestre e Marghera.
Proprio a Marghera oggi, giovedì 28, alle 19, in piazza Municipio ci sarà un flashmob con presidio di insegnanti, genitori, studenti, personale non docente, per la difesa della scuola pubblica al motto: “Più qualità , più risorse per l’istruzione che è il futuro della società”. L’inizativa, chiamata #buonascuoladavvero si compone di 12 punti che sono stati spiegati dagli organizzatori. Eccoli.
Organici: le prime versioni della “riforma” annunciavano l’ organico funzionale; un dieci per cento di docenti in più per coprire recuperi e attività di piccolo gruppo o laboratorio e, nel caso, anche supplenze. Non se ne trova traccia nelle ultime stesure.
Assunzioni: centomila e sembra una cifra enorme. Ma si consideri che sono persone che già lavorano nella scuola. Si consideri anche che da tre anni non si assume nessuno a sostituire i 50 mila insegnanti che ogni anno vanno in pensione. C’è stata la sentenza della Corte Europea, in ruolo chi ha lavorato per tre anni su posti liberi. E ci sono i diritti dei vincitori dei concorsi. Ma lo stato può inserire la maggior parte di queste persone semplicemente coprendo il turn over dei pensionamenti.
Poteri del preside: Poteri del preside: Salvaguardare la collegialità delle scelte, che è garanzia di scelte migliori. Promuovere il valore della partecipazione degli studenti e dei genitori nei consigli di classe e d’istituto.
Carriera dei docenti e aggiornamento: la “riforma” lascia molta discrezionalità e non valorizza l’ aggiornamento come valore condiviso. Occorre per prima cosa valorizzare le competenze dei docenti e riconoscere il lavoro effettivamente svolto. E non si possono far sparire gli scatti di anzianità.
Valutazione: la valutazione è necessaria all’interno di un Sistema che parta dal reclutamento e dalla formazione in servizio, tanto per i docenti quanto per i dirigenti. Garantire la collegialità della valutazione, fino a contemplare anche strumenti di terzietà, come gli ispettori o altro personale esterno, per la valutazione dei capi di istituto e quali garanti di un processo così delicato come quello della relazione educativa e di insegnamento. I fondi a disposizione devono essere sufficienti a consentire un effettivo riconoscimento di quanti lo meritano.
Staff: le scelte vanno fatto dal preside con il concorso del collegio.
Mobilità e continuità: non sono ben definiti i limiti dell’organico territoriale. Va garantita in ogni caso la continuità dei docenti nelle annualità terminali, nella scuola primaria e soprattutto nel sostegno.
Sostegno: Grazie alle scelte di risparmio che toccano Comuni, Regioni ed Asl, diventa difficile la condizione della disabilità nella scuola. Non c’è nella “riforma” un miglioramento significativo della condizione del sostegno nella scuola pubblica. Eppure questo è un piano di civiltà, sul quale si dovrebbe investire con grande determinazione.
Personale Ata: Ridurre il numero dei collaboratori scolastici significa chiudere le scuole al pomeriggio. Togliere personale alle segreterie significa ridurre la funzionalità delle scuole .
Edilizia: le scuole invecchiano, la maggioranza hanno più di 50 anni. Il ministro ha promesso 4 miliardi, di cui però non c’è traccia nel Documento di Programmazione Finanziaria. Il problema è visibilmente drammatico.
Finanziamenti: mancano 17 miliardi all’anno per arrivare al livello di spesa per l’istruzione degli altri paesi Ocse.. Laboratori, attrezzature informatica, Fondi d’Istituto, per una #buonascuoladavvero”.
A Mestre, invece oggi, giovedì
28, alle 17 i precari della scuola faranno una manifestazione e poi, alle 19, un flash mob intitolato “un libro sul cuore”.
Alle 17, vicino all’edicola della piazza, metteranno uno striscione con la scritta “Noi non vi votiamo”, con raccolta firme contro il disegno del governo.