Scuola, “Evitiamo scontri con i docenti”. Dichiarazione impossibile

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dal blog di Gianfranco Scialpi, 9.12.2022.

Gilda Venezia

Scuola, “Evitiamo scontri con i docenti“. Impossibile che la dichiarazione venga fatta. I docenti si presentano divisi e poco interessati ai problemi dei loro diritti.

Scuola “Evitiamo scontri con i docenti”

Scuola. “Evitiamo scontri con i docenti” La dichiarazione non è mai stata pronunciata. E’ stata presa in prestito, cambiando la parte finale, da un titolo apparso sul quotidiano La Stampa (7 dicembre): La cautela di Fratelli d’Italia “Evitiamo scontri con le toghe”. Il titolo fa riferimento al ritorno della questione giustizia.  E’ uno dei temi ritenuti importanti dalla politica e dai massmedia, tornato alla ribalta in questi giorni. In sintesi: Carlo Nordio, Ministro della Giustizia ha presentato le sue linee programmatiche. Intorno a queste occorre costruire “una rete utile ad accompagnare le riforme con un percorso di «ascolto, confronto  e sintesi, specie sui temi più sensibili con le toghe e le altre categorie interessate. Non vogliamo tornare a una fase di scontri con i pm»

Dichiarazione impossibile per la scuola

La dichiarazione governativa fa intuire il grado di considerazione e importanza dei giudici che esprimono anche una controparte coesa e convinta delle proprie idee.
Ho preso in considerazione la vicenda, perché spesso fatti lontani dal mondo della scuola aiutano a riflettere sulla condizione reale del sistema formativo e dei docenti.
Calando il ragionamento nella scuola, occorre affermare che sarà difficile ascoltare la dichiarazione: “Evitiamo scontri con i docenti“. I motivi sono diversi: politicamente la scuola non è interessante. E’ una priorità, ma solo a parole. L’istituzione scolastica è ripartita dopo la pandemia con gli stessi problemi prima del febbraio ’20: sovraffollamento delle classi, mancanza dei sistemi di ventilazione , riduzione della spesa fino al 2035, assenza di aumenti per i docenti…
L’attuale Ministro Valditara tenta di rimettere al centro la scuola con temi però fortemente identitari per la destra (merito, umiliazione, circolare cyberullismo…).
Purtroppo un contributo a questo disinteressamento per la scuola è dato dai docenti. Essi non esprimono un profilo identitario. E’ la condizione per essere ascoltati e considerati. Essi si dimostrano scarsamente densi. In altri termini, i loro temi  sono dispersi in tanti post sui social  che non hanno la forza di divenire un programma condiviso. Al momento i docenti delegano ad altri le loro questioni. Preferiscono essere rappresentati, piuttosto rappresentarsi. Ecco spiegato l’eccessivo interventismo di ANP (Giannelli, Rusconi…), la loro quasi totale assenza nei talk show o negli incontri online. Diversi sono gli esempi di questo arretramento sul versante dei loro diritti: gli scioperi del 10 dicembre 2021, del 30 maggio 2022 hanno coinvolto ripettivamente il 6% e quasi il 20% degli interessati. Le petizioni per abolire le classi pollaio (D’Auria e altri) hanno avuto una bassissima percentuale di adesioni.
Sarebbe utile un lavoro editoriale su questo profilo poco reattivo dei docenti, diverso da quello dinamico e coinvolgente su temi didattici. Il compito più arduo è spiegare i motivi culturali e sociali di questa frattura.

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Scuola, “Evitiamo scontri con i docenti”. Dichiarazione impossibile ultima modifica: 2022-12-10T05:04:13+01:00 da

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