Da Mantova, il premier difende la riforma del governo all’indomani della mobilitazione proclamata
dai sindacati per il 5 maggio. E alla minoranza dem: “La prima regola è rispettare le regole
la Repubblica, 19.4.2015
ROMA – “Dopo anni in cui nessuno faceva niente preferisco rischiare di fare un errore” piuttosto che rimanere impantanato “in una palude”. Difende così la ‘sua’ riforma della scuola il premier Matteo Renziche stamani ha parlato a Mantova dove ha inaugurato la campagna elettorale del Pd (salvo poi sospendere il tour etornare a Roma per il naufragio nel Canale di Sicilia). “Si fa sciopero per un motivo per me incomprensibile”, ha poi aggiunto commentando la mobilitazione convocata dai sindacati per il prossimo 5 maggio e ricordando che saranno assunti 100mila insegnanti.
Ieri, a caldo, il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, aveva definito lo sciopero “legittimo” rimarcando tuttavia che la riforma del governo ha dei “princìpi rivoluzionari dal punto di vista culturale, del metodo e della governance delle scuole. Sono certa – aveva concluso – che quando sarà capita fino in fondo da tutti, ci sarà un’accettazione ma soprattutto una partecipazione ancora più ampia di quella che abbiamo trovato”.
Ancora da Mantova, Renzi ha anche parlato del Pd (e al Pd) rivolgendosi soprattutto alla minoranza interna: “La prima regola è rispettare le regole. Se c’è un espressione della volontà, come le primarie, o una decisione degli organi di partito, rispettarle non vuol dire essere anti democratico, è anti democratico non rispettare le regole”. Il presidente del Consiglio ha poi aggiunto che di fronte a una campagna elettorale “bisogna lasciare da parte polemiche e divisione e riconoscersi nelle medesime regole. Quando si fanno le primarie, si va tutti insieme con chi le vince”.
Scuola, Renzi su sciopero: “Meglio errore che paralisi, non comprendo gli insegnanti” ultima modifica: 2015-04-19T21:51:47+02:00 da