dall’ufficio stampa della Gilda degli insegnanti, 8.10.2015.
Proseguono gli incontri finalizzati all´analisi e valutazione
delle deleghe che accompagnano la legge 107/2015
Oggi si è tenuto un ulteriore incontro in sede MIUR tra l´amministrazione e le OO.SS. sull´analisi e valutazione delle deleghe che accompagnano la legge 107/2015.
L´incontro odierno era sulla delega inerente la riforma zero-sei anni che dovrebbe ridisegnare l´assetto del servizio dei nidi e della scuola dell´infanzia.
L´amministrazione, rappresentata dal direttore generale Di Giacomo, dall´ispettrice Silvestro, dalla Direttrice di dipartimento Palumbo e, per la parte politica, da Giacomo Tizzanini (in rappresentanza del sottosegretario Faraone), senza presentare alcuna documentazione o proposta applicativa della delega, si è limitata a prendere atto delle osservazioni delle OO.SS. impegnandosi, dopo le proteste delle delegazioni in merito alle modalità di questa “fase di ascolto”, a definire in futuro tavoli tecnici per entrare nel merito operativo della delega.
Di fatto in questa fase si è fatto riferimento al testo della legge 107 e alla proposta Puglisi 0-6 anni depositata al senato nel 2014.
La delegazione della Gilda ha evidenziato le seguenti osservazioni critiche:
- La delegazione della Gilda ha espresso con veemenza il suo sconcerto circa la mancata partecipazione degli insegnanti della scuola dell´infanzia al piano straordinario di assunzioni , fatto giustificato dal governo dall´imminente approvazione della delega sul sistema integrato 0-6.
- E´ sicuramente positivo che il governo prenda in considerazione una nuova collocazione dei nidi all´interno di percorsi formativi complessivi togliendoli dal segmento dei servizi a domanda individuale, ma ciò non deve far venir meno la specificità in ordine sia ai livelli gestionali che professionali degli insegnanti e degli operatori dei due settori 0-3 e 0-6.
- In particolare la delega parla di “servizio integrato” introducendo addirittura momenti di compresenza tra educatori e insegnanti della scuola dell´infanzia. Ciò preoccupa perché configura, nell´assenza di una chiara specificità dei due percorsi, una sorta di funzione unica degli insegnanti che potrebbero essere collocati indifferentemente nei nidi e nella scuola dell´infanzia.
- Lo stesso concetto di servizio integrato 0-6 anni, così come è stato inserito nelle deleghe della 107, apre di fatto la possibilità di chiedere alle famiglie una quota di partecipazione alle spese del servizio (quindi anche della scuola dell´infanzia) su tutto l´arco 0-6 mentre ora la partecipazione alle spese del servizio è presente in maniera strutturale, anche con notevoli tariffe, nei nidi comunali, paritari, privati.
- La delegazione della Gilda ha dimostrato, sulla base del testo della proposta di legge Puglisi, che per introdurre il sistema integrato a regime servirebbe circa 1 miliardo e mezzo di risorse dedicate. Poiché appare evidente che nella discussione sul DEF e in tutte le proposte di spesa nella legge di stabilità non è previsto un euro per la riforma del servizio integrato, pare una vera e propria beffa quella di aver escluso dal piano di potenziamento la scuola dell´infanzia e ha chiesto all´amministrazione di verificare nel prossimo futuro l´apertura anche parziale del settore al piano straordinario assunzionale. La Gilda calcola che i tempi tecnici di approvazione di una tale riforma sono sicuramente lunghi (due anni).
- La Gilda ribadisce che parlare di servizio integrato penalizza la scuola dell´infanzia poiché essa fa parte del percorso formativo delle cittadine e dei cittadini italiani e pertanto deve essere concepita non come mero “servizio”, ma come istituzione integrata nel primo ciclo, fatto stante che i livelli di qualità ed eccellenza che la scuola dell´infanzia ha raggiunto nel nostro Paese sono riconosciuti a livello internazionale. Nulla osta che il servizio dei nidi, dopo un percorso lungo e virtuoso di professionalizzazione e definizione degli standard possa essere sinergico alla scuola dell´infanzia.
- Tutte le OO.SS. hanno inoltre evidenziato che il progetto si scontra con le oggettive difficoltà applicative concernenti la presenza sullo stesso segmento 0-6 di contratti di lavoro differenti aventi per contraenti le OO.SS., i comuni, le scuole paritarie private, senza contare la delega dei servizi di accudienza fatta in parte del territorio nazionale da cooperative private o altri enti privati. Una riforma del segmento 0-6 dovrebbe prevedere a monte almeno una armonizzazione dei contratti, degli status giuridici ed economici connessi degli operatori e degli insegnanti con il fine di adeguare lo status giuridico ed economico di tutti i docenti a quello statale. Sino ad oggi il governo sembra non abbia preso in considerazione tali elementi problematici che abbisognano di numerosi tavoli tecnici con l´ANCI e con i rappresentanti delle scuole private paritarie con la riapertura di una specifica sessione contrattuale con le OO.SS.
- Nella confusa attuazione della delega mancano infine i riferimenti certi sui controlli degli standard di qualità connessi al servizio offerto (sono fatti dal MIUR con propri ispettori? Sono delegati ai Comuni? Alle Regioni? Agli USR?). Ciò fa presagire l´avvio dei soliti percorsi “sperimentali” con dubbie modalità di controllo e monitoraggio.
A questo punto aspettiamo dal MIUR, ma soprattutto dalla parte politica, risposte chiare e precise sui temi oggetto delle osservazioni critiche che sono state riprese da tutte le OO.SS.
Sistema integrato di educazione e istruzione, nuovo incontro al Miur ultima modifica: 2015-10-08T21:21:09+02:00 da