Sulla scuola Regioni in ordine sparso. Boccia prova a mediare

di Gabriella CeramiHuffington Post, 22.10.2020.

Si apre il caso Sardegna che vuole un lockdown di 15 giorni. Bando per 2000 operatori sanitari.

Francesco Boccia prova a mediare e a barcamenarsi in quella che è già diventata una giungla di ordinanze. Il ministro delle Autonomie e dei Rapporti con le regioni ha incontrato i governatori e domani ci sarà il secondo round, quello decisivo. Il governo non vuole dare delle linee guida nazionali e con la scusa di lasciar fare alle singole regioni non applica misure restrittive delegando il compito. Ma la scuola ha acceso la miccia dello scontro e ora è inevitabile l’intervento dell’esecutivo per trovare una soluzione.

In Lombardia per le scuole superiori, da lunedì secondo l’ultima ordinanza regionale, inizierà la didattica a distanza con l’obiettivo di alleggerire il trasporto pubblico locale vista la situazione sanitaria. A opporsi al provvedimento e a chiedere un passo indietro al governatore lombardo, Attilio Fontana, sono stati non solo i sindaci lombardi, in primis quello di Milano, Giuseppe Sala, ma soprattutto la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, che ha inviato una lettera al presidente della Lombardia.
“In una fase così complessa per la Nazione – si legge – desidero invitarla a lavorare insieme a tutte le istituzioni coinvolte, per trovare soluzioni differenti da quella adottata nel rispetto del diritto alla salute dei cittadini e del diritto allo studio dei nostri studenti e delle nostre studentesse”. Per il presidente della Lombardia quella della didattica a distanza “è stata una decisione sofferta” ma necessaria e comunque sia “l’ordinanza può essere impugnata”.

Anche in Campania il ritorno in presenza degli alunni in classe potrebbe essere a rischio. Qui la volontà politica che si era manifestata di riaprire almeno le scuole elementari a partire da lunedì prossimo rischia di essere cancellata dalla curva verticale dei contagi che segnala un continuo innalzamento dei casi di Covid. La ministra Azzolina ha scritto una lettera anche al governatore, Vincenzo De Luca, in cui ha auspicato che si “riesca a consentire sollecitamente la ripresa dello svolgimento in presenza della didattica” alle elementari e alle medie.

Il ministro Boccia, in continuo contatto con Fontana, vorrebbe che non si arrivasse a questo livello di scontro. Domani proverà a cercare un compromesso affinché tutte le regioni abbiano tra loro una certa omogeneità. “In pratica – viene spiegato – se una regione decide di attuare la didattica a distanza, però farlo per esempio fino al 25% purché questa percentuale sia uguale per tutte le Regioni”. Guai però a chiamarle linee guida o protocollo perché difficilmente per adesso il governo emanerà nuove circolari. Ai governatori Boccia avrebbe detto: “E’ auspicabile il raccordo con i ministeri di Salute, Scuola e Trasporti in alcune ordinanze che possono essere un modello condiviso, come per esempio sulla didattica a distanza, come nel caso del Lazio, Piemonte e Basilicata”.

C’è poi il caso Sardegna, record di contagi. Qui il governatore vorrebbe andare verso un nuovo lockdown, uno ‘Stop and go’ di 15 giorni che Christian Solinas dovrebbe annunciare con un’ordinanza. Ordinanza che entrerebbe in vigore dalla prossima settimana e che è oggetto di discussione con il governo perché prevede anche la chiusura dei porti e degli aeroporti. Difficile che ottenga il via libera.

Ad allarmare i governatori è anche l’assenza di tamponi rapidi. Il ministro della Salute Roberto Speranza nel corso della riunione con le Regioni ha garantito che i tamponi rapidi si potranno fare anche in farmacia: “Già in alcune regioni in farmacia si fanno i test sierologici, proviamo a fare una sperimentazione, come sta avvenendo a Trento, per effettuare gli antigenici”.

Dal canto suo il ministro Boccia ha spiegato che “con un’ordinanza della Protezione civile si creerà un contingente per potenziare le reti sanitarie interne alle Asl e rafforzare le operazioni di tracciamento”. In pratica duemila operatori che verranno individuati con un bando: 1.500 per effettuare tamponi, test e tracciamento, altri 500 lavoreranno sulla richiesta di informazioni e sulle procedure da seguire.

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Sulla scuola Regioni in ordine sparso. Boccia prova a mediare ultima modifica: 2020-10-23T06:08:03+02:00 da
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