Un Piano nazionale per la creatività

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– Dopo il Piano nazionale scuola digitale, arriva il Piano delle arti, un programma di interventi con validità triennale che il ministero dell’Istruzione metterà in campo, di concerto con quello dei Beni e delle attività culturali e del turismo, e che conterrà una serie di misure destinate ad agevolare lo sviluppo dei temi della creatività nelle scuole.

Nel Piano che dovrà essere adottato con un Dm da emanare entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore dello stesso decreto, saranno contenute tutte le misure per sostenere lo sviluppo dei temi della creatività da parte delle istituzioni scolastiche e per avvicinare gli studenti alle diverse forme artistiche.

Le scuole dovranno recepire gli indirizzi del Piano nell’ambito della loro offerta formativa e potranno costituirsi in poli a orientamento artistico-performativo (per il primo ciclo) e in reti (scuole secondarie di secondo grado) per condividere risorse laboratoriali, spazi espositivi, strumenti professionali, esperienze e attivazione di percorsi comuni per ampliare l’utilizzo delle tecnologie e del digitale.

Uno dei punti chiavi del Piano delle arti è proprio l’attività di sinergia e di collaborazione tra gli istituti scolastici, fortemente incentivata nel decreto legislativo, anche per poter beneficiare dei finanziamenti previsti dal fondo appositamente dedicato. Per l’attuazione del Piano delle arti, è stato istituito un apposito fondo finanziato con una dotazione pari a 2 milioni di euro a decorrere dall’anno 2017.

Dunque spinta alla sinergia. Il provvedimento, prevede, infatti, che le scuole del primo ciclo di istruzione possano creare dei Poli a orientamento artistico-performativo, secondo precise linee guida dettate dal Miur attraverso un meccanismo di riconoscimento che vede il coinvolgimento dell’Ufficio scolastico regionale.

Tra le misure previste vi è proprio quella di sostenere la diffusione nel primo ciclo di istruzione dei Poli, mentre nel secondo ciclo la costituzione di Reti di scuole impegnate nella realizzazione dei temi della creatività.

Parte del progetto formativo, soprattutto per i licei musicali, coreutici e artistici è inoltre l’incentivazione di tirocini e stage artistici di studenti all’estero e la promozione internazionale di giovani talenti, attraverso progetti e scambi tra istituzioni formative artistiche italiane e straniere, ma anche la possibilità di prevedere delle agevolazioni per la fruizione, da parte degli alunni, di musei e altri istituti e luoghi di cultura.

Inoltre, in virtù dell’autonomia scolastica, ogni istituto potrà stabilire se articolare singoli progetti o specifici percorsi curricolari anche in verticale, in alternanza scuola-lavoro, o con iniziative extrascolastiche, in collaborazione con altri soggetti pubblici e privati e con soggetti del terzo settore che operano nel campo artistico e musicale.

Protagonisti dell’elaborazione e dell’attuazione del Piano sono i soggetti coinvolti nella governance che, come si legge sullo stesso provvedimento, diventa articolata e plurale: oltre al Miur e al Mibact (ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo) infatti, le attività di indirizzo e coordinamento saranno gestite dall’Indire (Istituto nazionale documentazione, innovazione, ricerca educativa), le istituzioni Afam (Alta formazione musicale e coreutica), le Università, gli Its (Istituti tecnici superiori), gli Istituti del Mibact, gli istituti di cultura italiana all’estero, soggetti pubblici e privati.

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Un Piano nazionale per la creatività ultima modifica: 2017-05-29T06:01:14+02:00 da
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