Via libera al riconoscimento dei titoli conseguiti all’estero?

tuttoscuola_logo14

Quali conseguenze?

Gilda Venezia

Voci di palazzo danno per imminente un provvedimento del Governo che dovrebbe risolvere l’annoso problema dei titoli conseguiti all’estero per insegnare e non adeguatamente validati in Italia.

Parlare di risoluzione del problema forse è eccessivo, ma, comunque, il provvedimento potrebbe dare una risposta al pesante contenzioso che tiene praticamente immobilizzate migliaia di richieste di riconoscimento dei titoli conseguiti all’estero e, in particolare, di quelli di specializzazione per il sostegno agli alunni con disabilità.
Non sappiamo se il provvedimento sarà una specie di “libera tutti” con pieno, efficace e immediato riconoscimento di validità del titolo conseguito all’estero oppure di definitiva archiviazione delle richieste con rifiuto di qualsiasi riconoscimento del titolo nelle scuole italiane.

Questa seconda ipotesi, tuttavia, ci sembra poco probabile, in quanto, a monte del problema, c’è una normativa europea che legittima in qualsiasi Paese dell’Unione l’utilizzo di titoli conseguiti in un altro Paese UE.
Per rendere possibile questa ipotesi di archiviazione, sarebbe, quindi, necessario dimostrare in modo inoppugnabile che il titolo conseguito all’estero non corrisponde a quello specificamente richiesto in Italia per insegnare o svolgere attività di sostegno ad alunni con disabilità. Potrebbe essere questa la natura del provvedimento di cui si parla insistentemente in queste ore? Virtualmente possibile, ma poco probabile.

È, invece, più credibile la prima ipotesi di un provvedimento “libera tutti”, eventualmente accompagnato da corsi compensativi per cercare di qualificare meglio il titolo straniero. E diciamolo, gli appetiti politici alla vigilia delle elezioni europee potrebbero spingere decisamente verso questa prima ipotesi.

Un sostanziale colpo di spugna che darebbe il via libera al riconoscimento di circa 12mila situazioni in attesa di accertamento e autorizzazione.

Titoli esteri riconosciuti? Quali conseguenze?

Se l’ipotizzato provvedimento di generalizzato riconoscimento dei titoli di abilitazione o specializzazione conseguiti all’estero verrà effettivamente approvato dal Consiglio dei Ministri nelle prossime ore, probabilmente sotto forma di decreto-legge, quali effetti produrrebbe?

Ovviamente bisogna attendere l’eventuale testo della norma, in assenza del quale si possono fare solo supposizioni. Ma vale la pena provare ad anticipare qualche considerazione.

L’effetto di immediato riconoscimento riguarderebbe innanzitutto l’inserimento a pieno titolo nelle graduatorie provinciali per le supplenze (GPS) di docenti italiani con titolo straniero e la cancellazione della eventuale riserva di iscrizione in graduatorie di merito di concorsi.
Inoltre, sarebbero anche cancellate o archiviate le numerose cause legali contro il ministero dell’istruzione e del merito, mettendo fine ad un contenzioso lunghissimo che in questi ultimi anni ha imbrigliato l’attività ministeriale, uscita quasi sempre soccombente e caricata di pesanti oneri giudiziari conseguenti.

Per quanto riguarda la specializzazione per il sostegno, il MIM potrebbe disporre ora anche di una maggior quantità di docenti per supplire alle carenze di organico soprattutto nei territori dell’Italia settentrionale.

Questi sinteticamente richiamati potrebbero essere gli effetti immediati, ma in prospettiva il provvedimento (se sarà sostanzialmente quello ipotizzato) non potendo avere natura di disposizione “una tantum”, affermerebbe il principio di totale efficacia del titolo conseguito all’estero e di suo immediato impiego, senza sostanziale limitazione.

Potrebbero, se così fosse, averla vinta molti di quei circa 14mila docenti (7mila campani) – secondo quanto ha stimato Il Mattino – che avevano cercato la soluzione vincente in Romania o in Bulgaria, e se l’erano cavata con un impegno limitato (in diversi casi soltanto una settimana di presenza full time), pur pagando molto salato il titolo conseguito, oltre alle spese di viaggio e di soggiorno.

Pertanto, se dovesse essere questa la natura del provvedimento, si aprirebbe un nuovo fronte, anzi una specie di voragine, incrementando questo turismo formativo per conseguire, pagando, un titolo di studio, troppe volte con minimo impegno e senza rischio selettivo. Un mondo che richiama in molti casi, purtroppo, quello ampiamente descritto da Tuttoscuola del diploma di maturità “facile”. Solo che in questo caso i “titolifici” si trovano all’estero, e le agenzie che fanno da ponte sono specializzate nell’“export”.

A meno che l’eventuale provvedimento del Governo non crei i presupposti tali da riuscire a distinguere con un buon grado di attendibilità le istituzioni formative che rilasciano un titolo qualificato e solo se si dimostra una preparazione adeguata, da quelle che… basta pagare.

.

.

.

.

.

.

.

.

Via libera al riconoscimento dei titoli conseguiti all’estero? ultima modifica: 2024-05-20T06:02:48+02:00 da
WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com

GILDA VENEZIA - Associazione Professionale GILDA degli INSEGNANTI - Federazione Gilda Unams

webmaster: Fabio Barina



Sito realizzato da Venetian Navigator 2 srl