dal blog di Gianfranco Scialpi, 9.5.2023.
Classi numerose, un caso che porta alla iattura pedagogica. Il fronte è sempre ricco di sfumature che gli esperti non colgono.
Classi numerose, l’ultimo caso e le sfumature
Classi numerose. Ogni giorno si entra a scuola e molti docenti fanno esperienza di questa iattura pedagogica voluta dal duo Gelmini/Tremonti. Ovviamente ogni caso ha le sue speficità.
L’ultimo in ordine di tempo è riportato dall’ANSA: ” Con lo spruzzo di uno spray al peperoncino a scuola sei persone (cinque studenti e un insegnante) sono finiti all’ospedale per essere medicati.
E’ successo, come riporta la Gazzetta di Parma, all’istituto professionale intitolato a Primo Levi, in città.
Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, intervenuti al 118, l’episodio sarebbe successo all’intervallo, quando alcuni studenti hanno cominciato a sentire bruciore agli occhi al bar della scuola. Uno dei responsabili è stato individuato“.
Fin qui purtroppo siamo di fronte all’ordinaria follia subita dal sistema-scuola che con molte difficoltà deve gestire il rapporto ormai sfilacciato con i genitori e studenti. Il fatto di cronaca riferisce una delle tante sfumature che purtroppo caratterizzano le classi. Nel caso specifico parliamo di disagio giovanile. In altri casi, invece si pone l’attenzione all’impossibilità di attuare un percorso di personalizzazione con gli studenti che hanno Bes, Dsa…
Ci sono, inoltre situazioni dove si lamenta dell’eccessivo rumore o dell’insalubrità delle aule. L’elenco potrebbe continuare.
Come scritto sopra, ci troviamo di fronte a delle peculiarità che i cosidetti esperti d’aula non colgono, in quanto non entrano in un ambiente scolastico da anni.
Gli unici autorevoli a parlare di questa maggiore complessità delle classi sono gli insegnanti.
La soluzione è quasi sempre la stessa
Ogni sfumatura rappresenta un problema. Spesso la soluzione è proposta e riconduce al superamento delle classi pollaio. La conferma proviene dal D.S. dell’istituto coinvolto nel caso citato.
Si legge: “Nella nostra scuola – racconta il preside Federico Ferrari – i problemi sono al biennio, da un po’ di anni i ragazzi di 14-15 anni sono ‘imbizzarriti’. Noi cerchiamo di tenerli dentro, includerli, perché abbiamo la consapevolezza che se li allontaniamo con sospensioni e bocciature, spesso l’alternativa è solo la strada.
Una possibile soluzione sarebbe avere classi meno numerose, con venti ragazzi anziché trenta.
Prime con 30-32 alunni sono poco gestibili anche da parte di insegnanti bravissimi come quelli che abbiamo qui”
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Classi numerose, il caso e le sfumature ultima modifica: 2023-05-10T05:23:23+02:00 da