Classi pollaio, l’utile strategia del parlare di altro

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dal blog di Gianfranco Scialpi, 16.12.2022.

Gilda Venezia

Classi pollaio, la iattura organizzativa è stata rimossa. Si preferisce guardare il dito e non la luna

Classi pollaio, l’utile rimozione

Classi pollaio. Gli interventi e le riflessioni sono ridotti al lumicino. Il palcoscenico attuale è occupato da altri temi: il merito, la punizione…
La rimozione del problema rappresenta l’ultima vittoria del pensiero liberistico, dove prevale il rapporto costi/benefici. Questo ha trovato  il suo supporto nella tesi che il problema è residuale, rispetto al D.P.R. 81/09. Quindi  (Bianchi, Gavosto) le criticità sono tecnicamente di facile soluzione, in quanto la percentuale delle classi pollaio non supera il 3%. L’espressione fredda della tecnicità ha permesso di rimuovere semanticamente il problema, restituendolo nella asetticità dei numeri che nulla dicono delle criticità presenti nelle aule. Il risultato è evidente: la scuola non contraddice la normativa.
Una parte di responsabilità è anche dei docenti. Essi si sono dimostrati tiepidi nelle sottoscrizione di petizioni per abolire la soluzione organizzativa.  Quasi nessun supporto da parte dei genitori, i quali hanno altri problemi da risolvere ( lavoro, costi dell’energia…)

Si preferisce parlare d’altro

Conseguita la rimozione, si parla di dispersione scolastica esplicita e implicita. La prima si riferisce all’abbandono scolastico; la seconda invece rimanda ai livelli di apprendimento inadeguati in uscita. La soluzione prospettata per risolvere in parte la dispersione scolastica implicita è un ripensamento sulla didattica che deve passare attraverso una radicale formazione dei docenti. Su questa posizione troviamo ANP.
La migliore risposta è data da C. Corsini che nel suo profilo Fb scrive: “L’evidenza empirica offerta da studi sperimentali in grado di controllare l’effetto di variabili confondenti** indica che generalmente in una classe più ampia il livello degli apprendimenti è più basso. È vero che fattori come il grado di coinvolgimento di chi apprende e il livello di interazione con l’insegnante generalmente possono incidere sull’apprendimento indipendentemente dalle dimensioni delle classi. Ma, generalmente, in una classe numerosa chi apprende rivela minore coinvolgimento, interazione con l’insegnante e soddisfazione. Questo perché una classe sovraffollata (15 student* è un numero spannometricamente considerato ideale) tende a offrire minori opportunità di interazione con l’insegnante e generalmente ciò comporta peggiori apprendimenti. Ma perché mai investire su strutture e personale docente quando abbiamo a disposizione un bel luogo comune che ci consente di risparmiare?
La strategia del parlare d’altro non si limita a questo. Si riflette, ad esempio sul decremento demografico scolastico, che rappresenta una grande opportunità per ridurre il numero degli alunni.
Si comprende perfettamente l’approccio, se si pensa che il superamento delle classi pollaio richiede tante risorse economiche, mentre discutere di altro non costa nulla. In altri termini, si preferisce guradare il dito e non la luna.

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Classi pollaio, l’utile strategia del parlare di altro ultima modifica: 2022-12-17T04:49:14+01:00 da
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