di Antonio Antonazzo, InfoDocenti.it, 15.11.2023.
Il contratto 2019/21, pur essendo già scaduto da ormai 2 anni, non è stato ancora formalmente firmato. Al momento è stata sottoscritta, durante l’estate scorsa, dall’ARAN e dai sindacati rappresentativi (UIL esclusa) una pre-intesa e siamo ancora in attesa che il MEF ratifichi l’accordo in modo che si possa procedere alla firma definitiva. E’ molto probabile comunque che l’intesa raggiunta non subisca sostanziali modifiche per cui possiamo ipotizzare che la sintesi (parziale) che segue sarà in linea con i contenuti del nuovo (già vecchio) contratto.
Le principali novità della parte normativa
Per la parte normativa le principali novità sono:
- La possibilità per il solo personale ATA di poter adire al lavoro agile (per i docenti non è prevista in nessuna forma la didattica a distanza)
- L’informativa sui compensi erogati per le attività del MOF deve essere data in forma anonima, ma non aggregata
- AI DOCENTI PRECARI (esclusi i supplenti temporanei) VIENE RICONOSCIUTO IL DIRITTO AI 3 GIORNI DI PERMESSO RETRIBUITO PER MOTIVI PERSONALI O FAMILIARI
- La formazione obbligatoria (sicurezza + quella deliberata dal Collegio dei docenti) viene riconosciuta come servizio a tutti gli effetti e va inserita nelle ore del piano annuale delle attività (40h+40h) con pagamento di eventuali ore che eccedenti
- Viene ribadito e rafforzato il potere deliberante del Collegio dei Docenti che è l’organo preposto a deliberare su tutto ciò che riguarda la didattica. In particolare viene precisato che un’eventuale modifica del piano annuale delle attività può essere fatto solo con un’ulteriore delibera del Collegio
- I GLO vengono inseriti a tutti gli effetti nelle 40 ore dei Consigli di classe
- Viene precisato che è possibile, mediante un regolamento di istituto, fare riunioni a distanza a patto però che la riunione in questione non preveda votazioni o delibere
- Vengono modificati i profili del personale ATA
- Tutto il resto (orario di lavoro, permessi, ferie ecc) rimane sostanzialmente invariato.
La parte economica
Per quanto concerne la parte economica, avevamo ricevuto il grosso degli aumenti previsti lo scorso anno, per cui la pre-intesa non prevede significativi aumenti rispetto a quanto già concordato lo scorso autunno. Gli arretrati che sono previsti dall’accordo sono legati ad una una tantum e alla voce RPD secondo la seguente tabella:
- UNA TANTUM PER IL PERSONALE DOCENTE: 63,84€
- UNA TANTUM PER IL PERSONALE ATA: 44,11€
- AUMENTO RPD II TRANCHE MENSILE PER 12 MENSILITÀ CONTRATTATI A GIUGNO 2023 CON ARRETRATI ANCORA DA PERCEPIRE
Fascia di servizio |
Aumento mensile |
Nuovo importo RPD |
0-14 | 10,30 | 194,80 |
15-27 | 12,70 | 239,50 |
Oltre 28 | 16,10 | 304,30 |
AUMENTO DEL 10% DI TUTTI I COMPENSI ORARI DELLE ATTIVITA’
Qualifica |
Corsi di recupero |
Ore di insegnamento |
Ore funzionali |
Docenti | 55 Euro | 38,50 Euro | 19,25 Euro |
NB Sono aumentati del 10% gli importi orari, ma è rimasto inalterato l’ammontare complessivo del FIS. Per quanto concerne il “vero” nuovo contratto 2022/24, nella legge di bilancio che verrà discussa dal Parlamento nelle prossime settimane, il governo ha stanziato 3 miliardi di €. 2 miliardi verranno utilizzati per una sorta di “anticipo” degli arretrati spettanti per il 2022/23 e 1 miliardo per il 2024. L’entità di tale anticipo è pari a 6,7 volte l’indennità di vacanza contrattuale percepita nel 2023 e verrà in seguito decurtato dagli importi che verranno contrattati durante la prossima trattativa sindacale. Di seguito riportiamo una tabella riassuntiva con i compensi (LORDI) che verranno presumibilmente versati entro dicembre.
Fascia stipendiale |
Primaria/infanzia |
ITP |
1° grado |
2° grado |
0-8 | 765,61 | 765,61 | 829,19 | 829,19 |
9-14 | 846,61 | 846,61 | 923,26 | 946,78 |
15-20 | 918,03 | 918,03 | 1006,01 | 1036,49 |
21-27 | 986,84 | 1022,55 | 1087,01 | 1151,46 |
28-35 | 1056,91 | 1089,62 | 1168,01 | 1228,11 |
Oltre 35 | 1107,91 | 1142,71 | 1228,11 | 1228,11 |
Va precisato che tale somma prevista come anticipo di futuri arretrati, è ben al di sotto di quanto, secondo le norme che prevedono i rinnovi contrattuali, dovrebbero risultare gli aumenti per il solo adeguamento all’inflazione. Negli ultimi 2 anni infatti, l’inflazione ha avuto un’impennata significativa che ha raggiunto almeno il 15/16% nel biennio.
Considerando tale parametro, l’adeguamento economico ( per recuperare l’inflazione e mantenere lo stesso potere d’acquisto dei nostri stipendi) dovrebbe raggiungere una media pari a circa 300€ lordi mensili, cifra 3 volte superiore a quella che viene anticipata.
Il timore espresso da più parti è che questo anticipo possa in seguito rappresentare una sorta di pietra tombale dei compensi relativi al 2022 e a 2023 con evidente ulteriore ridimensionamento dei nostri stipendi. Ovviamente faremo di tutto per evitare che ciò accada.
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Contratto scuola, il punto sul 2019/21 e 2022/24 ultima modifica: 2023-11-16T06:59:51+01:00 da