di Carlotta De Leo, Il Corriere della sera, 22.4.2021.
Il presidente del Friuli Venezia Giulia convoca una riunione d’urgenza della Conferenza delle Regioni:«Sul ritorno in classe degli studenti non ci hanno ascoltato, incrinata la collaborazione. La richiesta del coprifuoco alle 23 era all’unanimità»
Si alza lo scontro tra Regioni e governo sul decreto legge appena approvato dal Consiglio dei ministri. Le polemiche riguardano due temi principali: il coprifuoco (al centro delle tensioni tra Draghi e Salvini ) che «l’unanimità delle Regioni» voleva spostare alle 23, e il rientro a scuola degli studenti delle superiori. Proprio sulla presenza in classe degli adolescenti il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga accusa il governo di «aver cambiato un accordo raggiunto»: «Sulla scuola c’è un problema politico e istituzionale importante. Aver cambiato un accordo siglato con la Conferenza delle Regioni, Anci e Upi in Consiglio dei Ministri è un precedente molto grave che non credo ci sia mai stato. si è incrinata la leale collaborazione tra Stato e regioni». Fedriga ha convocato unaseduta straordinaria della Conferenza delle Regioni alle 15.30 proprio per valutare il nuovo decreto legge.
Fedriga: «Non ci hanno ascoltato»
Martedì sera i ministri Gelmini, Bianchi e Giovannini avevano raggiunto un accordo con le Regioni e gli enti locali: per le superiori, la soglia minima delle presenze in classe era il 60%. Ma ieri il consiglio dei ministri ha modificato il compromesso raggiunto: il premier Mario Draghi ha fissato una didattica in presenza al 70 nelle zone gialle e arancioni, mentre nelle zone rosse la percentuale oscilla tra il 50 e il 75 per cento. «Dispiace che il contributo costruttivo di tutte le regioni d’Italia non sia stato accolto. Come conferenza abbiamo dimostrato che in un momento d’emergenza si può trovare unità indipendentemente dalle appartenenze politiche presentando proposte fattibili e di equilibrio» dice il governatore del Friuli Venezia Giulia che giudica «un precedente molto grave» l’aver cambiato «in Consiglio dei ministri un accordo siglato dalla Conferenza delle Regioni con i Comuni tramite Anci e con le provincie tramite Upi» sulla presenza di studenti a scuola. Gli accordi si possono cambiare ma «riconvocando chi quegli accordi li ha presi» aggiunge Fedriga che ha immediatamente convocato una seduta straordinaria della Conferenza delle Regioni.
Il coprifuoco chiesto all’unanimità delle Regioni
Altro fonte caldo nei rapporti tra governo e Regioni è il coprifuoco che l’esecutivo non ha voluto modificare. Il governatore lombardo Attilio Fontana spiega: «Non possono essere d’accordo sulle 22 perché in Conferenza Regioni all’unanimità avevamo chiesto l’allungamento di un’ora e maggiore disponibilità sulle aperture di ristoranti e bar. Anche noi siamo delusi che le nostre richieste non siano state soddisfatte». Quella delle Regioni era «una proposta assolutamente responsabile», qualcuno «mi spieghi perché un’ora di distanza farebbe schizzare i contagi in alto».«Come tutte le altre – aggiunge Fedriga parlando a Radio KissKiss – è stata presa all’unanimità in Conferenza delle Regioni. È stato fatto un gran passo avanti tra i territori, forse più che a livello centrale: tutte le proposte sono condivise da Nord a Sud e da destra a sinistra. Nella concretezza del quotidiano, abbiamo superato le divisioni partitiche».