Decreti ferragostani

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Astolfo sulla luna, 9.8.2021.

Gilda Venezia

Man mano che vengono resi noti i particolari della normativa anti-Covid per la ripresa settembrina della scuola, fioccano le prese di posizione dei diversi attori politici e sindacali. Dopo la dichiarazione “di guerra” della segretaria della Cisl Maddalena Gissi alla sospensione dello stipendio per gli insegnanti senza Green pass, si legge (articolo di sabato 7 agosto su un quotidiano locale del gruppo Gedi) “i presidi sono più aperti alle nuove norme, ma conservano qualche timore, come quello di caricare con nuove incombenze (la verifica della situazione vaccinale) il personale”: peccato che già il giorno dopo si scatenano le polemiche sulle sanzioni ai presidi; registriamo ad esempio lunedì 9 la presa di posizione della sottosegretaria all’istruzione Floridia.

Sempre nell’articolo citato, di seguito si legge che “Il ministro Bianchi guarda ai prossimi mesi: ‘Se in classe saranno tutti vaccinati si potrà togliere la mascherina’ ha spiegato.” Meno male che ci pensa lui a tradurre a chiare lettere una direttiva diffusa recentemente dal CTS, sorvolando però sull’indicazione secondo la quale, nell’impossibilità di garantire il distanziamento negli spazi scolastici, le mascherine continuano ad essere indispensabili. Sottinteso: non sono ancora stati reperiti spazi sufficienti per quel metro fra le “rime buccali” di azzoliniana memoria. Da notare a tal proposito che il budget stanziato per l’istruzione dal CdM di venerdì scorso è per un quarto riservato allo “screening”, si suppone risorse materiali ed umane per tamponi e controlli: fra parentesi, è questo il modo per spendere correttamente il denaro prestatoci da Bruxelles?

Resta il nodo trasporti locali, per i quali all’irrisolto problema del distanziamento, si aggiunge la domanda: chi e come potrà controllare il possesso del certificato verde da parte dei pendolari della scuola? Messa così, ad un ministro che un giorno garantisce e l’altro giura che le scuole apriranno in presenza, è spontaneo chiedere: fino a quando?

Sono altre però le considerazioni che i provvedimenti ferragostani ci portano a fare: in questi giorni di manifestazioni non autorizzate contro vaccini, green pass ed ogni misura vagamente restrittiva della sacra libertà individuale, è coerente disporre una stretta così aspra su scuola (e università)?

Il segnale da parte del governo appare questo: dal momento che non possiamo né vogliamo impedire a non meglio precisati individui e gruppi di protestare, anche in modo violento, contro la “dittatura sanitaria”, imponiamo ad interi settori della società sanzioni anche pesanti nel caso non si attengano alle rigide regole previste in caso di probabile nuova diffusione del virus e delle sue varianti.

Non ci interessa qui attribuire a specifiche forze politiche che appoggiano il governo Draghi questo atteggiamento vagamente persecutorio nei confronti di scuola ed università, quasi a volersi vendicare delle chiusure subite dal settore “produttivo” a partire da marzo 2020; ci basta sottolineare le contraddizioni insite fra questo atteggiamento e le dichiarazioni dell’attuale capo del governo quando assunse i poteri, parole che mettevano i giovani e l’istruzione in cima a preoccupazioni (e risorse) del nuovo corso italiano benedetto dall’UE e dai mercati.

In altre parole abbiamo ancora una volta conferma della poca considerazione che le nostre istituzioni dimostrano nei confronti della cultura e delle giovani generazioni: l’enfasi data dai media ai recenti successi sportivi nazionali è del tutto funzionale al perdurare della cieca ingordigia della nostra classe dirigente, all’insegna dell’antico adagio Panem et circenses.

9 ago. ‘21                                                                                          Astolfo sulla Luna

 


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Decreti ferragostani ultima modifica: 2021-08-10T06:12:32+02:00 da
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