L’approccio alla disabilità in ambito scolastico cambia radicalmente, allineando la prospettiva italiana al principio riconosciuto dalle Nazioni Unite secondo cui la disabilità è tale in relazione al contesto, e solo offrire opportunità specifiche garantisce maggiore autonomia e una qualità della vita più elevata.
Con le nuove norme si vuole superare l’attuale impostazione che prevede una meccanica associazione tra la certificazione data ai sensi della legge 104 e il supporto offerto all’alunno: sussidi, strumenti e metodologie di studio saranno decisi non in modo standard, in relazione al tipo di disabilità, ma con un Piano didattico individualizzato in relazione alle caratteristiche del singolo studente.
I processi di inclusione vedranno il coinvolgimento dell’intera comunità scolastica. Nelle commissioni mediche per l’accertamento della condizione di disabilità ai fini dell’inclusione scolastica saranno sempre presenti un medico legale, che le presiede, un medico specialista in pediatria o neuropsichiatria e un medico specializzato nella patologia dell’alunno.
Anche i genitori e, dove possibile, nel caso di maggiorenni, gli stessi alunni con disabilità, potranno partecipare al processo di attribuzione delle misure di sostegno.
Nascono i Gruppi per l’Inclusione Territoriale (GIT), formati su base provinciale, ovvero nuclei di docenti esperti che supporteranno le scuole nella redazione del Piano Educativo Individualizzato (PEI) e nell’uso dei sostegni previsti nel Piano per l’Inclusione, e verificheranno la congruità della richiesta complessiva dei posti di sostegno da parte del dirigente scolastico all’Ufficio Scolastico Regionale.
A livello scolastico opererà il Gruppo di lavoro operativo per l’inclusione, composto dal team dei docenti contitolari o dal consiglio di classe, con la partecipazione dei genitori dell’alunno con disabilità, delle figure professionali specifiche, interne ed esterne all’istituzione scolastica, che interagiscono con l’alunno stesso, nonché con il supporto dell’unità di valutazione multidisciplinare e con un rappresentante designato dall’Ente Locale. Il Gruppo di lavoro avrà il compito di redigere il Piano Educativo Individualizzato, compresa la proposta di quantificazione di ore di sostegno e delle misure di sostegno, tenuto conto del profilo di funzionamento dell’alunno.
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