di Dino Caudullo, La Tecnica della scuola, 6.11.2020.
Arrivano dal Ministero alcuni chiarimenti dopo l’ultimo DPCM che ha diviso l’Italia in tre zone.
Con nota del 5 novembre scorso infatti, il Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione ha fornito alcune indicazioni applicative e di indirizzo.
La Dad da casa o da scuola?
In particolare, il Ministero è intervenuto anche in ordine alle modalità di svolgimento della didattica a distanza da parte dei docenti, su cui si è aperto un dibattito circa la necessità o meno della presenza a scuola dei docenti per lo svolgimento delle lezioni in Dad.
La nota del 5 novembre, sul punto precisa che, anche ai sensi dell’ipotesi di CCNI sulla DDI, i dirigenti scolastici, nel rispetto delle deliberazioni degli organi collegiali nell’ambito del Piano DDI, potranno adottare ogni disposizione organizzativa utile a creare le migliori condizioni per l’erogazione della didattica in DDI anche autorizzando l’attività non in presenza dei docenti, ove possibile e ove la prestazione lavorativa sia comunque erogata.
È evidente tuttavia, che se la ratio della normativa in materia di Covid è limitare al massimo gli spostamenti, laddove non vi siano problemi di natura tecnica o organizzativa da parte dei docenti, dovrebbe essere lasciata alla scelta volontaria di questi ultimi svolgere o meno la Dad dai locali scolastici o dal proprio domicilio.
Il problema però si pone laddove, ad esempio nelle zone rosse, è prevista la Dad a partire dalla seconda media.
Potrà capitare infatti che molti docenti debbano trovarsi a dover svolgere al contempo lezioni in presenza per le prime medie, ed in Dad per le seconde e terze classi.
Oppure, altra ipotesi problematica, si ha per i casi in cui dovessero pervenire specifiche richieste di svolgimento della didattica in presenza da parte di alunni figli di personale sanitario impegnato nel contenimento della pandemia o di personale impiegato presso altri servizi pubblici essenziali.
La nota specifica infatti che, a fronte di motivate richieste, dovrà essere attivata nei loro confronti la didattica in presenza, garantendo comunque il collegamento on line con gli alunni della classe che sono in didattica digitale integrata.
Alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali
Quanto agli alunni con disabilità, lo svolgimento dell’attività didattica, per loro prevista in presenza, dovrà realizzare un’inclusione scolastica “effettiva”, favorendo la frequenza dell’alunno, in coerenza col PEI, nell’ambito del coinvolgimento anche, ove possibile, di un gruppo di allievi della classe di riferimento, al fine di mantenere nei limiti del possibile la relazione interpersonale.
Dovranno infine essere valutate le misure ritenute opportune per garantire la frequenza in presenza agli alunni con altri bisogni educativi speciali, qualora tali misure siano ritenute effettivamente determinanti per il raggiungimento degli obiettivi di apprendimento da parte degli alunni.
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Nuovo Dpcm, DaD da scuola e lezioni in presenza per gli alunni disabili ultima modifica: 2020-11-07T04:28:36+01:00 da