dalla Gilda degli insegnanti di Venezia, 22.8.2020.
Crisanti: “Perché la scuola non diventi un moltiplicatore dei contagi è più utile prescrivere la vaccinazione antinfluenzale a tutti, misurare la temperatura all’ingresso abbassando la soglia a 37°. Le misure prese sulla scuola sono troppo passive. Serve un piano di sorveglianza attiva, che riguardi le classi e le comunità di provenienza dei ragazzi“.
Lo ha spiegato, in un’intervista a “La Stampa”, il virologo Andrea Crisanti, ordinario di Microbiologia all’Università di Padova, secondo cui “in Italia bisogna passare dagli attuali 60mila tamponi al giorno a 250 mila. È il passe-partout per convivere con l’epidemia senza cadere in un secondo lockdown. Se ad agosto siamo a quasi mille casi al giorno come si può pensare che a ottobre e novembre non aumentino? Senza un piano adeguato tutto diventa rischioso, anche riaprire le scuole“.
“È evidente che concetti astratti come distanze e banchi non aiutano. Perché la scuola non diventi un moltiplicatore dei contagi è più utile prescrivere la vaccinazione antinfluenzale a tutti, misurare la temperatura all’ingresso abbassando la soglia a 37 e mappare le zone di residenza degli studenti. In caso di focolaio in una determinata area i bambini che ci abitano devono stare a casa con la manleva dei genitori nei confronti della scuola. Molto più efficace delle mascherine è un piano di prevenzione attiva sul territorio. Non mi sorprendono le parole di Walter Ricciardi, secondo cui le scuole potrebbero non riaprire, perché oltre che un grande scienziato è una persona di buon senso e si rende conto che le misure attuali sono passive e che davanti a un aumento del contagio non c’è difesa che tenga. Il governo tenta di riaprire le scuole, ma il problema è che vuol farlo senza pensare a come gestire l’emergenza in alternativa al lockdown“.
“I tamponi sono fondamentali per convivere con il virus. In assenza di vaccino, dunque almeno per un anno, l’alternativa al potenziamento del sistema dei test è solo il lockdown. Per cominciare, come vediamo in questi giorni, va migliorato il controllo dei flussi d’entrata in Italia. Poi è inaccettabile che ogni regione vada per conto proprio: il governo deve decidere per tutti come su discoteche e assembramenti. Chi non ha ancora compreso che per evitare un secondo lockdown bisogna tutti tenere oltre un metro di distanza, disinfettarsi spesso, usare la mascherina al chiuso e in molti casi anche all’aperto è bene che in vista dell’autunno lo capisca. L’infezione è destinata a crescere come purtroppo succede all’estero. L’Italia non è isolata dal resto del mondo e non è mai arrivata al contagio zero, dunque resta esposta sia all’esterno sia all’interno“.
“Io sono molto favorevole all’utilizzazione della mascherina, ma da sola non credo che risolva il problema”, ha aggiunto oggi al Tg di RaiNews24.
Ed ha precisato che “Per la scuola bisogna che tutti noi abbiamo chiari quali obiettivi si vogliono raggiungere e a mio avviso sono quattro: il primo, impedire che il ritorno a scuola coincida con una trasmissione della malattia tra gli alunni; secondo, proteggere il personale docente e non docente della scuola; terzo, proteggere la comunità perché la scuola non diventi un moltiplicatore di infezione; quarto, proteggere dal punto di vista legale, amministrativo e penale i presidi“.
Il virologo ha anche accennato alla chiusura delle discoteche: “E’ stato secondo me un passo giusto nella direzione giusta, sia per un valore pratico che simbolico, perché bisognava in qualche modo far capire che questa situazione non doveva continuare“.
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Rientro a scuola, Crisanti: “Abbassare a 37°C la soglia per andare in classe. Le misure prese sulla scuola sono troppo passive” ultima modifica: 2020-08-22T16:14:10+02:00 da