di Luigi Rovelli, Scuola in Forma, 15.1.2022.

A una settimana dal rientro in classe dopo le festività natalizie, la DAD è in aumento come pure le assenze del personale.

È trascorsa ormai la prima settimana di scuola, dopo il rientro dalle festività natalizie e i numeri riguardanti la DAD sono di quelli importanti. Non quelli prospettati, con toni apocalittici, dall’ANP ma, senza dubbio, chi si aspettava un rientro a scuola in sicurezza e in presenza dovrà ricredersi. Da Nord a Sud, le classi in DAD sono in costante aumento, anche perché i sindaci stanno decidendo, in via del tutto autonoma, di chiudere le scuole. Il quotidiano ‘La Stampa’ di oggi, sabato 15 gennaio 2022, ha fatto il punto della situazione.

Rientro a scuola, i numeri della DAD

In provincia di Crotone, quasi tutti i sindaci hanno disposto la sospensione delle attività didattiche in presenza per questa settimana, con possibilità di proroga. In Sicilia, sono ben 161 (su 391) i Comuni che hanno emanato ordinanze per lo stop delle lezioni in presenza. A Tarquinia e a Civita Castellana, in provincia di Viterbo, la DAD proseguirà anche la prossima settimana.

Come riporta ‘Gilda degli insegnanti’, a Frosinone, e in circa 20 comuni della provincia, la ripresa delle attività didattiche è stata posticipata alla prossima settimana dopo un vertice tra i primi cittadini e i dirigenti scolastici. La decisione ha interessato una gran parte delle circa 80 scuole della provincia.

Nella provincia di Cagliari, si è tornati in presenza il 10, anche se in molte scuole gli studenti non sono entrati e sono stati rilevati casi di docenti in malattia in misura superiore allo standard. In provincia di Nuoro e di Oristano molti sindaci hanno emanato ordinanze di chiusura delle scuole per qualche giorno, come a Macomer, Ghilarza, Oristano, Bosa, Tresnuraghes. In quasi tutti gli istituti ci sono da 5 positivi in su e si applica la DAD o la DDI.

In ogni caso, anche dove gli istituti scolastici restano aperti, è una scuola ‘a metà’, visto che sono sempre di più le classi dimezzate, con diversi alunni costretti a seguire le lezioni da casa, in quanto contagiati o perché riconosciuti come contatti stretti di casi positivi.

Il sondaggio di Scuolazoo

‘Scuolazoo’ ha condotto un sondaggio dove è emerso che in almeno 8 scuole su 10 vi sono casi del genere. A Mantova, c’è una media di 7-10 studenti per classi che risultano assenti per contagi o quarantene e a Torino, la media è di 7-8 ragazzi, costretti a casa e alla DAD.

Anche i numeri relativi ai docenti assenti sono impressionanti: secondo una ricerca condotta da Gilda, la media delle assenze del personale docente è intorno al 10-15 per cento, ma in alcune zone d’Italia tocca persino il 30 per cento.

La situazione a Roma, Torino e Milano

A Roma è praticamente impossibile trovare una scuola senza classi con la DAD. Nelle scuole medie e superiori, in media, ci sono almeno 4-5 studenti per classe positivi o in quarantena. Il presidente di ANP Roma, Mario Rusconi, parla di una media del 30 per cento di classi in DAD nella Capitale. Sono almeno 2-3 classi per ogni istituto, ma in alcuni casi si arriva persino ai 500 contagiati per scuola.

A Torino, la media per ogni gruppo classe è di 6 studenti assenti, altri 4-5 in DAD e altri 3 con forme di didattica mista, senza contare gli orari ridotti.

Cisl Scuola spiega le problematiche: ‘Le Asl non fanno in tempo a fare i tamponi e l’unica cosa da fare è mandare le classi in DAD a scopo precauzionale’. Secondo i dati dell’USR Piemonte, nella Regione risultava assente il 12 per cento del personale docente e il 12,4 per cento del personale ATA. Una situazione che rischia di mandare comunque in DAD diverse classi viste le difficoltà nel reperire personale che possa sostituire i titolari assenti.

A Milano, lunedì prossimo, scenderà in piazza l’Unione degli Studenti per chiedere ‘regole più chiare e tracciamenti’. Anche nel capoluogo milanese manca il personale (spesso in quarantena) e sono diverse le classi con una didattica a distanza unita a quella in presenza. Insomma, da Nord a Sud, a una settimana dal rientro in classe, la situazione è tutt’altro che rosea.

.

.

.

.

.

.